“Lavoro e sul rispetto dei diritti” la Cgil chiede chiarezza all’amministrazione comunale sul tema della riorganizzazione del lavoro in Comune, anche in relazione al fatto che, negli ultimi 3 anni, sono ‘uscite’ dall’organico circa 100 figure professionali: al momento il comune di Terni conta invece circa 750 dipendenti, dei quali 18 hanno richiesto di poter avere una riduzione oraria sono, di cui 7 con scadenza predefinita ed 11 in corso di valutazione.
“Crediamo che la trasformazione in full-time di 7 rapporti su 750 non possa essere una risposta di prospettiva alle gravi carenze di organico del Comune di Terni – si legge in una nota del sindacato Fp-Cgil – L’arrivo dell’esercito, come annunciato di recente dall’assessore al personale del Comune di Terni, è una misura del tutto temporanea, 13 militari disponibili per un massimo di 5 anni. Bene, ma a quali costi e con quali benefici? Soprattutto non dimenticando che le professionalità del personale dipendente sono assolutamente di rilievo ed ogni ruolo ausiliario di sostegno può avere un senso solo nel lungo periodo”.
Il sindacato esprime dubbi sulle misure strutturali messe in campo per garantire l’efficienza della macchina burocratica: “La sensazione è che tanto rumore serva solo a nascondere la mancanza di risposte, enfatizzando i toni di proposte che hanno tutto il sapore della estemporaneità. Vogliamo un confronto nel merito, valutando le criticità su ogni servizio, anche con riferimento al dato salariale dei lavoratori che ad oggi non si vedono riconosciute le spettanze conseguenti al rinnovo del contratto Collettivo Nazionale di Comparto.
Quale il progetto? Quale l’idea? Come mettere mano alla forte sofferenza dei servizi comunali che per essere efficenti devono essere forniti di mezzi e persone per poter intervenire sul territorio dando servizi di qualità?”.