Cronaca

Terni, lavoro, economia e turismo | Il rapporto dell’economia ternana

Segnali di ripresa in alcuni settori e persistenza di criticità in altri, un trend che comunque lascia intravedere segnali positivi nell’andamento dell’economia secondo il rapporto degli “Indicatori dell’economia ternana” realizzato dall’Osservatorio provinciale istituito in Prefettura ed al quale hanno partecipato Istat, Regione Umbria, Camera di Commercio, I.N.P.S. e Direzione Territoriale del Lavoro, con il contributo informativo della Banca d’Italia.

La pubblicazione, aggiornata al 31 dicembre 2017, mette in risalto il calo delle imprese iscritte ai registri della Camera di Commercio, soprattutto nei settori della manifattura e delle costruzioni; in crescita invece il numero di quelle che si occupano di terziario.

Bene i dati relativi all’import-export che registra un segno positivo, consolidando il trend positivo degli ultimi dati. Il tasso di occupazione nella provincia di Terni è superiore alla media nazionale, 59,5% contro il 58%, ma inferiore rispetto al dato regionale, 62,9%; numeri che trovano giustificazione nella contrazione dei settori primario e terziario: l’agricoltura perde il 3,9 per cento delle unità imprenditoriali nel terzo trimestre e il 3,3 per cento nel quarto. Nell’industria la contrazione nei due trimestri è pari, rispettivamente, al 4,9 e al 5,7 per cento nella manifattura e all’8,6 e 8,3 per cento nelle costruzioni.

In base ai dati Istat, tra il secondo semestre 2016 e il secondo semestre 2017 il valore delle importazioni e delle esportazioni delle imprese ternane è aumentato, rispettivamente, dell’11,5 e dell’11,7 per cento. La crescita osservata nel secondo semestre segue la stessa tendenza rilevata nella prima metà dell’anno; pertanto, nel complesso del 2017, i due aggregati aumentano, rispettivamente, del 13,9 e del 14,2 per cento.

L’import-export registra un saldo positivo di circa 2milioni di euro – Nel 2017, l’incremento degli scambi commerciali con l’estero è determinato soprattutto dalla crescita della voce “Metalli di base e prodotti in metallo” (+25,4 per cento e +26,6 per cento, rispettivamente, per importazioni ed esportazioni) che pesa per oltre la metà del totale.

Con riferimento agli altri comparti in cui gli scambi sono risultati in espansione, tra le merci in ingresso si registra una crescita nel settore dei prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+153,0 per cento e +70,5 per cento, rispettivamente, nel secondo semestre e nell’intero anno 2017), in quello delle sostanze e prodotti chimici (+33,3 e +23,8 per cento) e in quello degli articoli in gomma e materie plastiche (+3,4 per cento e +10,7 per cento).

Dal lato delle esportazioni, aumentano le vendite nel comparto del made in Italy – sia prodotti alimentari (+9,5 per cento nel secondo semestre e +5,6 per cento per l’intero anno) sia tessile e abbigliamento (+10,7 per cento e +8,2 per cento) –, in quello dei mezzi di trasporto (+17,9 per cento e +23,2 per cento) e nei prodotti dell’editoria e audiovisivi (+853,8 per cento e +318,8 per cento).

Occupazione – A Terni si registrano 85mila unità occupate, l’1% in meno rispetto al 2016; 11mila sono le persone in cerca di lavoro, numero che nel 2017 è incrementato del 22,4%. Il fenomeno delle unità inattive che si sono aggiunte al mercato attivo del lavoro riguarda principalmente le donne che nel 2016 costituivano il 16,3% della domanda, mentre nel 2017 sono passate al 28,2%.

Tra il 2016 e il 2017 il numero di occupati è aumentato del 4,3 per cento tra i lavoratori dipendenti e diminuito del 14,7 per cento tra gli autonomi. La crescita degli occupati si concentra nei servizi (+0,9 per cento), principalmente tra le attività extra-commercio e ristorazione (+4,8 per cento) e rigurarda le posizioni dipendenti (Tavola 2.2). Nel 2017 il tasso di occupazione della popolazione in età da lavoro (tra 15 e 64 anni) è pari al 59,5 per cento; rispetto al 2016 registra una riduzione di 0,7 punti percentuali tra gli uomini e una crescita di 0,2 punti percentuali tra le donne (Tavola 2.3). Il tasso di disoccupazione è pari all’11,8 per cento, contro il 9,8 per cento del 2016. La crescita riguarda principalmente la componente femminile.

Turismo – Nel corso del secondo semestre 2017, secondo i dati che la Regione Umbria raccoglie nell’ambito della rilevazione Istat, gli arrivi e le presenze nelle strutture ricettive della provincia sono diminuiti, rispettivamente, dello 0,8 per cento e del 3,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016.

La flessione della domanda turistica è da imputare sia, in parte, ai clienti italiani che, in misura maggiore, a quelli stranieri. La riduzione del flusso turistico è più intensa nel territorio Amerino, dove gli arrivi e le presenze diminuiscono, rispettivamente, del 5,6 per cento e del 3,9 per cento.

La flessione registrata nel complesso dell’anno è dovuta all’andamento particolarmente negativo del primo semestre. Nella seconda parte dell’anno si rileva, infatti, una decisa inversione di tendenza con arrivi e presenze in crescita, soprattutto tra i clienti italiani. L’incremento degli arrivi negli esercizi ricettivi registrato nel secondo semestre 2017 interrompe un andamento negativo che si era verificato nei dodici mesi precedenti con la contrazione dei flussi turistici regionali a causa degli eventi sismici del 2016. Nel semestre, i tassi di incremento recuperano i livelli post-crisi di fine 2013.