Non solo selfie e abbracci; la mezza giornata del ministro Matteo Salvini a Terni non è stata tutta ‘fiori’, tanto per restare in tema con una signora che ha omaggiato il vicepremier con un bouquet di fiori ‘gialli’ (ironia della sorte) “perché se lo merita per quello sta facendo per l’Italia” – ci dice la donna – anche lei in fila con i circa 200 cittadini presenti sotto la sede della Lega per l’ambito selfie col vicepremier.
Qualcuno, come detto dallo stesso ‘capitano’ durante il suo comizio, ha davvero chiuso il negozio o preso il permesso da lavoro per avere il ricordo tangibile della sua simpatia leghista, a testimonianza che Salvini gode di un favore personale che molto ricorda quello dei politici che hanno dominato la scena politica degli ultimi anni. E, la storia ne è testimone, il consenso personale non equivale alla condivisione di idee politiche che ‘funzionano’ al momento, perché ‘sentite’ dall’ellettorato, ma che non hanno la forza di creare ideali politici.
Ma è stato anche il giorno in si sono certificate le difficoltà della Lega in città, “hanno fatto degli sbagli” – ha ammesso lo stesso Salvini – e anche il giorno in cui il ministro si è trovato faccia a faccia con i delegati delle Rsu di Treofan, l’azienda che sta mettendo a rischio decine di posti di lavoro con le possibili chiusure degli stabilimenti di Terni e Battipaglia. “Abbiamo bisogno che anche il governo prenda posizione sulla nostra vertenza” – sottolinea il delegato Rsu di Terni, David Lulli – “faremo tutti i passaggi politici necessari fino al tavolo del 18 febbraio convocato al Mise, dove ci aspettiamo venga presentato un piano industriale serio e ricevibile, ma anche una soluzione per i lavoratori di Battipaglia che sono, ad oggi, licenziati”.
Salvini ha specificato di “non promettere nulla”, ma si è impegnato a portare la vertenza Treofan all’attenzione del nuovo sottosegretario del Mise che sostituirà Giampiero Castano a capo della UGV – Unità di Gestione delle Vertenze per le crisi di impresa, che sovrintendeva ogni anno oltre 100 tavoli di crisi, tra i quali quelli umbri
In vista del carnevale, Ermes Maiolica ha scelto di travestirsi dal suo ‘costume’ preferito, quello della bufala appunto, ma lo slogan scelto, ai militanti della Lega, tutto è sembrato tranne una bufala.