Si è aperta nel ricordo di Eunice Kennedy, fondatrice di Special Olympics nel 1968, la seconda Convention Regionale Special Olympics Team Umbria che ha voluto celebrare i Giochi Nazionali Estivi di Terni e Narni dello scorso maggio. Ma è stato anche il modo di celebrare i cinquant’anni di Special Olympics nel corso dei quali è cambiato il modo di vedere la disabilità.
“Dall’immaginazione all’inclusione attraverso l’integrazione” come ha ricordato dal palco Gianluca Nasi, voce dei recenti Giochi Estivi e del Torch Run che ha toccato tutta l’Umbria prima dell’accensione del braciere olimpico in Piazza della Repubblica. Anche nella tensostruttura del CLT la torcia forgiata da Acciai Speciali Terni per i Giochi, 1140 grammi di acciaio lucidati con il cuore, ha fatto il suo ingresso portata da Luca, ultimo tedoforo dei Giochi Estivi, e da Tommaso Moroni della Ternana Marathon. Sul palco si sono alternati i team regionali che hanno preso parte ai Giochi. Gli atleti con disabilità dei Team di Foligno, Spoleto, Gualdo Tadino, Assisi e naturalmente il Team Tuttingioco di Terni hanno portato il loro ricordo commuovendo la platea e le autorità presenti.
Il padrone di casa Giovanni Scordo ha ringraziato Special Olympics per aver permesso “di festeggiare in modo veramente speciale i 90 anni del CLT”. Il vicepresidente della Giunta Regionale dell’Umbria Fabio Paparelli ha ammesso: “Ero un po’ spaventato all’inizio di questa avventura, ma ce l’abbiamo fatta e abbiamo fatto vivere un sogno alla città”. Poi lancia l’ennesima suggestiva sfida: “Sarebbe bello ospitare in Umbria i Giochi Mondiali 2023” e chissà che non venga raccolta. Caratteristica di Special Olympics, ha ricordato Fabio Casali presidente del COL dei Giochi di Terni-Narni e referente regionale Special Olympics, quella di “oltrepassare la concezione di assistenza per andare verso quella di autonomia che lo sport riesce così bene a favorire”.
Il vicepresidente nazionale Federico Vicentini ha ricordato che “partendo da zero, siamo stati tutti protagonisti di uno splendido successo”. Protagonisti soprattutto loro, gli atleti. E le loro famiglie. Come quella di Marta Mei, atleta Special Olympics del Team Tuttingioco di Terni, sul palco insieme alla sorella Susanna che dice: “Avere una sorella come Marta è la cosa più bella e normale del mondo”.
O come Caterina atleta Special Olympics del Team di Spoleto che fatica a trattenere la commozione: “Il Torch Run è stato il momento più bello della mia vita con tutta quella gente che era lì per noi. Nessuno è diverso”. Ma protagonisti dello straordinario successo dei Giochi Estivi di Terni e Narni sono stati anche e soprattutto volontari e tecnici. Come Luca che ringraziando gli atleti ha chiosato: “Noi insegniamo a loro lo sport, ma loro insegnano a noi la vita”. Special Olympics non si ferma.
Appena una settimana e partiranno i Giochi Invernali di Bardonecchia, verso l’appuntamento clou dell’anno che saranno nel mese di luglio i Mondiali Estivi di Chicago, a 50 anni di distanza dalla prima edizione dei Giochi che Eunice Kennedy volle proprio nella capitale dell’Illinois.