Categorie: Cronaca Economia & Lavoro Terni

Terni, la disoccupazione raddoppia e i redditi medi diminuiscono

Stipendi più bassi e disoccupazione più alta. Sono i numeri della crisi economica, termine spesso inflazionato al quale ormai non si presta quasi più attenzione. Sull’argomento sono stati scritti fiumi di inchiostro ed espresse considerazioni di ogni sorta ma ci sono dei dati, insindacabili, che aiutano a comprendere meglio quale sia stato il reale impatto della crisi economica sulla Conca ternana. A fornire gli elementi utili per una considerazione super partes è uno studio promosso dalla CNA Umbria intitolato: “Terni: Dinamiche e prospettive per lo sviluppo economico locale”, un titolo incoraggiante ma che parte da una premessa poco rassicurante. Lo studio infatti evidenzia due elementi che disegnano un quadro decisamente grigio: il crescente tasso di disoccupazione e la contestuale diminuzione dei redditi medi.

Il primo elemento portato alla luce è quello che spaventa di più e che mostra senza mezze misure quanto la crisi abbia colpito duramente le famiglie ternane: il tasso di disoccupazione a Terni dal 2008 al 2014 è cresciuto del 150%. Se i disoccupati nel 2004 nel secondo Comune della regione erano “solo” 2290, sei anni dopo il numero è più che raddoppiato passando a 5744.

Non va meglio, anzi decisamente peggio, se si analizzano i dati provinciali dove la disoccupazione è passata dalle 4.044 unità del 2008 alle 11.725 del 2014, +189%, che tradotto significa disoccupazione triplicata in solo sei anni.

Entrambi i dati sono decisamente peggiori di quelli del resto della regione in cui la disoccupazione è cresciuta ma in maniera meno rilevante, +142%.

Come anticipato, oltre la crisi occupazionale le famiglie ternane hanno dovuto subire un altro duro colpo: la riduzione del reddito medio pro capite, passato dai 13.132 euro del 2008 ai 12.838 del 2014, – 294euro.  Così mentre magari un componente della famiglia perdeva il posto di lavoro l’altro si è visto ridurre le proprie entrate di quasi il 3%. Quando si dice: “Piove sul bagnato”.

Lo studio promosso da CNA Umbria però lascia aperta la porta a un piccolo segnale di speranza rappresentato dalle piccole e medie imprese. Mentre i colossi internazionali sembrano sempre più in difficoltà, le piccole aziende con meno di 9 addetti, agili e pronte ai continui cambiamenti dei mercati, sono cresciute dal 2001 al 2011 e oggi occupano il 47% degli addetti. Tra i settori trainanti della piccola media impresa spiccano i “Servizi innovativi” (+5.021 addetti tra il 1971 e il 2011), il commercio (+2095) e l’alloggio e la ristorazione (+1436).

Il futuro di Terni sembra quindi più che nelle mani dei colossi internazionali sulle spalle dei piccoli imprenditori locali, chiamati ad una missione difficile per risollevare l’economia di una città in difficoltà.