Categorie: Cronaca Terni

Terni, Italia Nostra “Altra mattanza di alberi tagliati”

Italia Nostra

Un’altra mattanza di alberi nel parco di via Martiri della Libertà. E’ l’ultimo taglio efferato di una motosega impazzita e tenacemente impugnata da amministratori senza scrupoli, ignari di quell’imprescindibile esigenza di custodire il creato con particolare riferimento agli alberi, che oltre a disegnare il paesaggio urbano – stravolto e compromesso da un degrado senza precedenti – sono strumenti indispensabili per alleviare la calura estiva e arginare le problematiche ambientali di cui Terni è tristemente nota. Il principio è quello noto: si taglia per non avere eventuali responsabilità o più semplicemente per agevolare i nuovi progetti; senza alcun ritegno – ma nella coscienza dell’opinione pubblica è ben chiaro il messaggio – questi signori vanno avanti a testa bassa privando i cittadini del proprio diritto al verde. Assessore Bucari, quando si deciderà a esporre alla città il suo insensato piano – unilaterale e non certo condiviso con le scriventi associazioni – di devastazione che egli confonde con ‘riqualificazione’? L’assurdità sta proprio nell’uso improprio di tale lemma che troppe volte nella ‘Conca’ è stato abusato per camuffare scempi edilizi, paesaggistici ed ambientali. Si pensi allo sfacelo del parco di Cardeto, al paesaggio spettrale del Campo sportivo, alla triste fine del parco di viale Rosselli o alla lunga serie di giardini sfregiati da una politica insensata, che ripete la litania della crisi per arginare la manutenzione tradendo i valori di civiltà e i diritti dei cittadini che chiedono con forza di vivere ‘bene’. Riqualificare, infatti, non equivale semplicisticamente a risanare, ma implica l’assunzione di concetti molto più alti tra cui il rispetto per il contesto ambientale o paesaggistico; se non è così, tanto vale attendere che il tempo formi amministrazioni più virtuose che abbiano a cuore le sorti della città e non i propri interessi. Per tali ragioni le scriventi Associazioni chiederanno l’intervento degli organi competenti a cominciare dal Ministero dell’Ambiente e laddove necessario al MIBACT affinché si verifichi la regolarità degli appalti, la congruità economica, l’impatto ambientale e paesaggistico, lo stato di salute degli alberi tagliati, il rispetto delle normative, la regolarità e scientificità dei pareri in merito ai tagli e il rispetto delle norme sulla tutela e sulla piantumazione. Gli alberi abbattuti – oltre mille – sono il triste epilogo di una lunga serie di decadenza culturale asservita alle regole faziose di un governo dove i cittadini sono messi regolarmente alla porta.