Dopo le turbolenze dei giorni scorsi, e dopo l’incontro tra Rsu e vertici Ast, i sindacati abbassano il tiro. La settimana scorsa, era stato “IlSole24” a delineare una situazione positiva riguardo la ristrutturazione produttiva del polo siderurgico, prospettiva che era stata offuscata dal duro intervento delle Rsu, che ancora minacciavano di intraprendere azioni legali, qualora l’azienda non avesse fatto luce su alcuni aspetti riguardanti la sicurezza sul lavoro e la gestione della turnazione. Di ben altro tenore quanto comunicato poco fa, a sigle congiunte, dalle Rsu: “Nella giornata odierna si sono incontrate le Segreterie territoriali e le Rsu del gruppo Ast con la direzione aziendale per un primo esame e stato di valutazione congiunto relativo a temi inerenti il rispetto degli impegni condivisi nell’accordo del 3 dicembre 2014 a Roma.
Nel corso della riunione è emerso un quadro di relativo avanzamento in relazione a volumi e investimenti, nello specifico si certifica un andamento produttivo che nell’anno solare conferma il rispetto del milione di tonnellate minimo”. Almeno su questo aspetto dunque viene confermato quanto era stato detto da uno dei più autorevoli quotidiani con taglio economico della nazione.
“In relazione agli investimenti – continuano i sindacati – la Direzione ha affermato che ad oggi, rispetto a quanto previsto dall’accordo, sono in fase di attuazione circa il 50% degli stessi.
E’ stato affermato inoltre che entro il mese di settembre saranno completati i processi di fusione per incorporazione delle società controllate e saranno avviati fattivamente i lavori di trasferimento della linea 6”. Anche questo punto sembrerebbe dunque a favore dell’ad, Lucia Morselli.
“Relativamente alle produzioni del titanio è stata riconfermata la volontà aziendale nel ribadire gli impegni assunti con l’obiettivo di difendere il business”. Ast, dopo l’accordo con Loterios, aveva infatti garantito che la produzione di Titanio non sarebbe stata abbandonata, ma sarebbe stata riorganizzata in base all’evolversi del mercato in eventuali sviluppi positivi derivanti dallo studio Ambrosetti che, in collaborazione con Confindustria Umbria, sta valutando la possibilità di un nuovo filone manifatturiero in titanio tra Terni e Narni.
“Nel corso della riunione – dicono ancora i sindacati – è emerso lo stato di avanzamento dell’antidumping dell’Ue, rispetto al quale la Direzione aziendale e le organizzazioni sindacali convengono nell’intraprendere azioni convergenti nel rispetto dei ruoli, finalizzate ad avere un esito positivo della procedura stessa favorendo le produzioni europee e offrendo maggiori opportunità al sito ternano.
Le organizzazioni sindacali valutano positivamente la ripresa del confronto in merito ai punti trattati ribadendo l’importanza del coinvolgimento delle organizzazioni dei lavoratori al fine di perseguire il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Nel corso dell’incontro – concludono le Rsu – le stesse organizzazioni sindacali hanno evidenziato criticità e perplessità rispetto ad alcune questioni già sollevate dalle Rsu e hanno chiesto maggiori approfondimenti su altre tematiche.
Le organizzazioni sindacali, ribadendo positiva la ripresa del confronto, auspicano che ci siano maggiori chiarimenti sulle tematiche ancora non adeguatamente approfondite”.
All’apparenza dunque tutto bene, fino al prossimo grido di allarme almeno. In meno di una settimana i toni sono decisamente cambiati, da uno scenario catastrofico sembra che si sia ritrovata una certa armonia tra Thyssen e sindacati; da un’azienda “in confusione con lavoro e sicurezza a rischio” si è passati a un’azienda che sembrerebbe mantenere le promesse fatte e nei tempi previsti. Dal minaccioso “valuteranno tutte le azioni necessarie da intraprendere”, si è passati a un “(le Rsu) auspicano che ci siano maggiori chiarimenti sulle tematiche ancora non adeguatamente approfondite”.