Luca Biribanti
Sound check completato, luci spente e attacca subito il frenetico ritmo della Bandabardò. Neanche il tempo di vederli entrare che inizia il 'pogo' delle centinaia di giovani, ma non solo, accorsi per partecipare al concerto della band forentina. Già partecipare, perchè ai concerti della 'Banda' non si va semplicemente per ascoltare, ma si viene inevitabilmente trascinati dentro la filosofia di musica, e di vita, di Enriquez e compagni che amano stare 'insieme' al pubblico, invitandoli a balli e piccole coreografie da eseguire a tempo di rock-folk. Così capita che una signora di mezzaetà si ritrovi a ballare incollata a un giovane 20enne, il tutto senza malizia, ma con la sana voglia di saltare, lasciarsi andare e dimenticare, per un attimo almeno, la giornata. La musica della Bandabardò, come si legge nel suo manifesto, “ha sposato in pieno la causa dei fricchettoni e del loro leader Fernandez. Siamo per la rivalutazione dei rapporti umani, dei miscugli razziali e culturali. Lottiamo per un mondo a misura di donna e di bambino e per vedere un giorno trionfare allegria e gentilezza”. Se questa era la premessa, lo svolgimento ha mantenuto perfettamente la traccia del tema, non un minuto di pausa, ma l'allegria della Bandabardò ha contagiato il pubblico tutto in un fiato, lasciandolo senza respiro, che ha ricambiato la musica con l'energia che ogni artista sul palco vorrebbe sentire. La band si è presentata nella sua formazione attuale: Erriquez – Enrico Greppi – voce, chitarra; Finaz – Alessandro Finazzo – voce, chitarra; Donbachi – Marco Bachi – basso; Orla – Andrea Orlandini – chitarra, tastiera; Nuto – Alessandro Nutini – batteria; Cantax – Carlo Cantini – preproduzione; Ramon – Jose Ramon Caravallo Armas – percussioni, tromba – la stessa che nel 2010 aveva inciso l'album “Sette x uno” insieme a Giobbe Covatta, enzo Iacchetti, Ascanio Celestini, Dario Fo, David Enia e David Riondino per aiutare la campagna umanitaria e benefica di “Save the Children”. La Bandabardò è sempre stata sensibile e vicina alle associazioni umanitarie e anche stasera alcuni dei componenti del gruppo indossavano maglie di “Emergency”, a testimonianza che la musica può, e dovrebbe essere, un mezzo per diffondere la cultura del pacifismo e della non violenza. Almeno per una sera, a Terni, questo messaggio è arrivato dritto al cuore della gente e come dice la Banda 'E se piove almeno mi vedo l'arcobaleno”
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