Cronaca

Terni, il vescovo contro il sindaco della Lega su ordinanza contro accattonaggio

Monsignor Giuseppe  Piemontese, vescovo di Terni, è intervenuto ‘duramente’ nella discussa questione dell’ordinanza contro l’accattonaggio emessa dal sindaco della Lega Leonardo Latini. 

L’intervento del vescovo non farà certo piacere a Leonardo Latini che è conosciuto come persona credente e praticante, tanto che nei giorni scorsi ha ricevuto lo stesso Piemontese nell’aula consiliare di Palazzo Spada. Ricevere un monito così diretto e aperto dal suo vescovo non è una buona ‘pubblicità cristiana’ alla quale l’attuale giunta è invece molto affezionata.

“I recenti provvedimenti interessano in particolare gli ultimi anelli del contesto sociale, ritenuti la causa del disagio percepito. Tra le conseguenze – tuona Piemontese – forse non volute, avremo il rischio di rendere randagie  e disperate persone che in qualche modo finora erano aiutate, seguite in un percorso di integrazione civile e quindi controllate. Se dietro a certe forme di accattonaggio si pensa vi siano  organizzazioni criminali, forse sono queste che dovrebbero essere perseguite”.

Il vescovo solleva un problema che in molti si sono posti e, con parole velate, indica un concetto che invece è manifesto, cioè quello di perseguire una politica più oculata alla verifica di eventuali situazioni di irregolarità e non quella che porta a colpire indiscriminatamente ‘nel mucchio’, che, purtroppo, negli ultimi anni, sembra essere cresciuto.

Ma non solo. Il presule pone l’accento anche sull’accoglienza dei migranti, ambito in cui la Diocesi è da sempre impegnata in prima linea per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri con la comunità ternana.

“Un primo effetto del decreto sicurezza – precisa Piemontese – in riferimento all’attività dell’associazione di volontariato San Martino, referente dei progetti legati all’accoglienza degli immigrati, è quello che a breve 18 persone non avranno più la possibilità di essere accolti e saranno fuori dalle strutture dove alloggiano; messi in strada, non rientrando nello status di rifugiati né in quello dei permessi straordinari, mentre altri saranno nella stessa condizione nei prossimi mesi. Ci chiediamo: dove alloggeranno? Come mangeranno? In quali strutture potranno curarsi?”.

Non manca l’attenzione anche nei confronti dei senzatetto – “Inoltre, in riferimento all’emergenza freddo, per la quale l’Amministrazione comunale di Terni ha comunicato ad alcune associazioni ecclesiali le nuove procedure di attuazione, si ricorda che da anni viene data accoglienza, da parte delle parrocchie e della diocesi, attraverso la Caritas e l’associazione di volontariato San Martino, alle persone che si trovano in difficoltà e senza fissa dimora, nelle proprie strutture, alle quali tutti possono accedere, previo colloquio nei centri di ascolto e accettando i regolamenti interni alle case riguardo alla civile e normale convivenza”.

“La Chiesa ha offerto sempre accoglienza di emergenza negli anni passati e, anche nei prossimi mesi, ha messo a disposizione delle persone senza fissa dimora degli alloggi e pasti caldi presso la mensa San Valentino che è aperta in orario prolungato durante i mesi invernali.  

I cittadini di Terni, provenienti essi stessi da varie regioni italiane e beneficiari di generosa accoglienza, hanno sempre praticato accoglienza e ospitalità. Non comprendiamo le ragioni di tanto repentino rinchiudersi in un fortino di disposizioni, che non risolveranno i problemi delle persone, non procureranno la sicurezza auspicata, ma ulteriore incertezza e la mortificazione dell’umanità, altrui e propria”.