Leopoldo Di Girolamo, attuale sindaco di Terni, è stato citato in giudizio per diffamazione da Francesco Bartoli, quest’ultimo aveva presentato una denuncia presso la procura della Repubblica.
Ma facciamo un passo indietro. Nel 2012 Francesco Bartoli, rappresentante di Confimpresa Umbria, si era messo in luce con la sua attività da far ipotizzare ad una sua discesa in campo in politica. Questo quanto aveva ipotizzato anche il sindaco Di Girolamo che, di fronte ai numerosi atti di diffida nei confronti del Comune di Terni esposti dal Bartoli, aveva stigmatizzato la ‘propaganda politica’ di Bartoli con una nota apparsa sul sito istituzionale del Municipio. .
Il 30 Maggio 2013 l’annuncio del Sindaco Di Girolamo sul sito del Comune di Terni: ”Con l’annuncio di Bartoli di dar luogo a una sua lista in prossimità delle elezioni amministrative mi sembra che sia chiaro il perché di mesi di attacchi immotivati a una amministrazione comunale che è stata accusata in pratica di tutto, da essere la responsabile della crisi economica mondiale a quella di utilizzare la sicurezza stradale per fare cassa….” si leggeva nella nota “…Ora il perché è finalmente chiaro, si è pensato di utilizzare quelle situazioni per preparare il terreno a una lista di parte che possa determinare nuove carriere politiche….alzare polveroni, attaccare a testa bassa solo per aver un po’ di riflettori puntati è oltretutto un gioco di corto respiro: appena la polvere si posa, si vedono chiaramente i veri obiettivi degli agitatori di turno”.
Pochi mesi dopo Bartoli aveva sporto denuncia nei confronti del primo cittadino giustificando la querela come ”un atto di legittima difesa in risposta ad una lunga serie di attacchi diretti ed indiretti, volti a delegittimare, denigrare, calunniare la mia persona agli occhi dell’opinione pubblica”.
A quasi due anni dall’esposto il sostituto procuratore Elisabetta Massini ha citato in giudizio il Sindaco. Per il pm il fatto sarebbe stato commesso da quest’ultimo ”abusando dei poteri di Sindaco, legale rappresentante del Comune, utilizzando il sito web della città”. L’udienza è stata fissata per il prossimo 5 novembre di fronte al tribunale. Diverso il punto di vista dell’avvocato Attilio Biancifiori, che difende Leopoldo Di Girolamo e che in alcune dichiarazioni conferma la piena fiducia nella Magistratura, ribadendo che la citazione in giudizio dell’attuale sindaco richiama un aspetto singolare del reato di opinione e rischia paradossalmente limitare la libertà di espressione del primo cittadino solo a causa del ruolo rivestito pro tempore.
“La decisione di candidarmi e quindi il successivo annuncio è stata presa nel marzo 2014 – ricorda Bartoli in queste ore -; nel 2012 ero consigliere regionale di Confimpresa, carica che ricopro ancora, e non ero iscritto ad alcun partito”.
(Modificato alle 15.12 del 27 giugno 2015)