Cronaca

Terni, il paradosso Lega | Ha il 37% ma rischia di non avere i numeri in consiglio

Continua l’emorragia dal gruppo consiliare della Lega di Terni, saldamente controllato dal commissario Barbara Saltamartini, che perde un altro consigliere comunale. Dopo l’abbandono di Emanuele Fiorini a scendere dal Carroccio questa volta è Paola Pincardini che ha salutato il partito di Salvini perché “non esistono più le condizioni per andare avanti altrimenti” – come affermato dallo stesso consigliere nella nota di addio alla Lega.

“Ho ufficializzato il mio ingresso nel gruppo misto del Comune di Terni. Resterò a disposizione della città e del Sindaco – sottolinea la Pincardini – al quale ho personalmente rinnovato la mia stima e fiducia per il bene di Terni e per realizzare quel cambiamento che abbiamo promesso in campagna elettorale. Ricorderò sempre con grande piacere l’esperienza politica fatta con la Lega. Per il resto continuerò a lavorare come ho sempre fatto, impegnandomi in una professione che amo e a vivere con gioia la mia famiglia”.

I ben informati dicono che la Pincardini non abbia gradito le scelte del Commissario per quanto riguarda le imminenti elezioni regionali che sembrano essere l’obiettivo sul quale la Lega è più concentrata, con una visione ispirata dalle politiche nazionali sel segretario Matteo Salvini piuttosto che alle contingenze della politica locale.

In un mese in cui sono in scadenza importanti decisioni a livello finanziario per il Comune (in un mese previste le sedute per il riaccertamento residui 2018, bilancio consolidamento 2017, bilancio consuntivo 2018), la maggioranza rischia ora di non avere i numeri per votare gli atti, con gli esponenti del Gruppo Misto che potrebbero avere un ruolo fondamentale nell’essere ago della bilancia della situazione. Senza contare che solo da pochissimi giorni il consigliere Brizi è passato alla Lega, tamponando in parte le uscite di Fiorni e Pincardini.

Ma facciamo due conti. Attualmente i consiglieri di opposizione sono 12, 3 quelli del Gruppo Misto e 17 quelli di maggioranza (più il sindaco). Considerando che per l’approvazione di un bilancio servono 17 voti (cioè il 50% +1 del plenum), le conseguenze matematico-politiche sono evidenti. Basterebbe che i consiglieri del Gruppo Misto non fossero allineati con la maggioranza e che i consiglieri di maggioranza non fossero al gran completo per non avere i voti necessari per approvare importanti atti politici. Un rischio singolare per un partito che vanta e ricorda costantemente a tutti di avere il 37% delle preferenze.

La Lega, comunque, non si scompone e tira dritto. Il segretario umbro Virginio Caparvi e il commissario Barbara Saltamartini hanno sottoscritto una nota congiunta eloquente: “A Terni la Lega è impegnata a sovvertire quel sistema di potere radicato e stratificato da anni, talmente permeato nel territorio da provare ad estendere i suoi tentacoli anche all’interno del nostro partito. Le fuoriuscite dei consiglieri eletti con i consensi della Lega dimostrano che stiamo riuscendo ad interrompere i gangli nervosi di questo sistema. Chi ha scelto di uscire e, quindi, non voler contribuire al cambiamento ha scelto di stare dalla parte del vecchio sistema. Questo non ci impensierisce, ma ci motiva sempre più anche perché, grazie al lavoro dei nostri eletti in consiglio, dei nostri assessori in giunta e del Sindaco Latini i cittadini stanno premiando quanto, a fatica, quotidianamente si fa per dare risposta ai problemi della città. Il Partito si sta riorganizzando, le sfide che abbiamo di fronte sono innumerevoli e per vincerle abbiamo bisogno di uomini e donne motivati e convinti nell’adesione al progetto politico e amministrativo di Matteo Salvini.

Non esistono cerchi magici in Lega, tantomeno a Terni, esistono solo militanti, sostenitori ed eletti che senza nulla chiedere in cambio lavorano per il bene del movimento e delle comunità locali nelle quali sono chiamate a rappresentare il partito. Ed è grazie a questo modo di intendere la missione politica che oggi anche alle ultime elezioni europee la Lega a Terni conquista oltre il 37% del consenso popolare. Chi pensa che questo consenso sia la somma dei voti personali dei singoli consiglieri comunali commette non solo un errore matematico ma, ancor più grave, politico dimostrando che la presunzione non ha limiti. Stiamo lavorando per portare il cambiamento anche in Regione, per mandare a casa la sinistra che di quel potere si è alimentata a discapito delle reali esigenze del territorio e dei cittadini. Ci faremo trovare pronti scegliendo le persone migliori di andare a testa alta a rappresentare la Lega in seno al Consiglio e alla Giunta Regionale.

Chi pensava di usare il consenso di Matteo Salvini e della Lega come un autobus ha sbagliato linea. In bocca al lupo a chi ha intrapreso altri percorsi. A noi ci troverete sempre dalla stessa parte, quella del cambiamento, quella che difende l’interesse dei nostri concittadini, delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori. Chi pensa di fermarci così si sbaglia. Siamo solo all’inizio”.