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Terni, il fumo di un secondo inceneritore all'orizzonte

Riccardo Foglietta

Mentre continuano le proteste di numerosi cittadini contro la riaccensione dell’inceneritore di Aria S.p.A., si è tenuta questa mattina nei pressi di Palazzo Spada la conferenza stampa con cui il Comitato No Inceneritori Terni ha reso pubbliche le informazioni in suo possesso riguardanti un investimento in favore di un secondo inceneritore, dotato di tecnologia pirolisi Printer del Gruppo Tecnofin. Queste le parole di Fabio Neri, membro del Comitato: “Da tempo è risaputo che l’impianto Printer è in vendita e finalmente siamo venuti a sapere chi ne è l’acquirente; la Tozzi Renewable Energy S.p.A. ha costituito una società, che il cinque marzo è stata chiamata Terni Biomassa S.r.l., che ha fra i propri obiettivi, consultabili da visura camerale, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la cogenerazione (processo di produzione contemporanea di energia meccanica, solitamente trasformata in energia elettrica, e di calore utilizzabile per il riscaldamento ed i processi produttivi n.d.r.) e la rigenerazione, in particolare nel settore delle biomasse vegetali ed animali mediante centri appositamente costruiti. Le centrali a biomassa possono bruciare anche altri combustibili oltre alle biomasse vegetali; tutto questo lascia prevedere uno scenario in cui verrà effettuata una cogenerazione utilizzando le biomasse come combustibile principale, insieme ad altri combustibili non ben specificati. Sappiamo – ha proseguito Neri – che l’impianto a pirolisi generalmente non fornisce grandi risultati, essendo un tipo di impianto che funziona quando viene incentivata la produzione di energia elettrica dal gas che si ricava dalla combustione; è una tecnologia, questa, che spesso ha dato problemi, oramai vecchia, che probabilmente non varrebbe un investimento di quella portata. Chiediamo, quindi, al Sindaco ed alla Regione di verificare se in favore di questo impianto sia già stata rilasciata un’autorizzazione integrata ambientale. Tale impianto è già stato comprato oppure siamo ancora in fase di acquisizione? Su tali questioni vorremmo che l’amministrazione comunale, dopo aver affermato di essere contraria all’incenerimento, desse seguito alle parole con i fatti. Attualmente – ha concluso Neri – i Comitati presenti sul territorio nazionale stanno formulando una legge d’iniziativa popolare nazionale, intitolata alla strategia Rifiuti Zero, che tenteremo di presentare al Parlamento da qui a qualche mese, in cui è contenuto l’elemento della disincentivazione, ovvero la cancellazione degli incentivi pubblici che favoriscono il sorgere di impianti di questo tipo. Ci aspettiamo che qualcuno si assuma la responsabilità di dire ai cittadini come stanno le cose e, chiaramente, nel momento in cui dovessero essere confermate le questioni che stiamo ponendo oggi, che la Regione accolga la nostra proposta, acquistando quell’impianto per smantellarlo e destinando l’area ad un impianto dedicato al riciclo, dando così il via al polo del riciclo e del riuso.”

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