Categorie: Politica Terni

Terni, guerra su Ztl – Pd contro Prc e Legambiente sulla 'sperimentazione'

Lu. Bi.
Nell'ultimo consiglio comunale la maggioranza ha presentato un atto di indirizzo sulla possibile sperimentazione della riapertura dei varchi Ztl. In particolare Michele Pennoni, Marco Vinciarelli, Jonathan Monti e Paolo Paparelli del Pd, hanno proposto che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta “a dare inizio ad una sperimentazione di riapertura dei varchi della ZTL al traffico veicolare dalle ore 18 alle 6; a interdire il traffico in alcune aree, creando luoghi d’incontro e di socializzazione (via Fratini, via Cavour, piazza dell’Olmo, corso tacito) ed attivare le procedure per rendere possibile il rilascio informatico delle autorizzazioni temporanee di accesso alla ZTL presso i varchi e on line”.
Le autorizzazioni online sarebbero davvero una grande comodità per i cittadini che volessero usufruire della circolazione temporanea attraverso le aree 'protette', rendendo più snella l'operazione che attualmente prevede che il permesso venga rilasciato dagli uffici situati al videocentro.
Altro discorso è quello relativo all'apertura al traffico veicolare dalle 18.00 alle 6.00. Se, come sembra, la proposta riguarda solo la circolazione potrebbe essere un ottimo spunto per porre rimedio alla desolazione in cui è caduto il centro cittadino, per non parlare dei benefici che potrebbe portare alle attività commerciali, anche loro in piena desolazione e crisi.
Decisamente contrari alla proposta sono invece Legambiente e Rifondazione Comunista che hanno ritenuto la 'sperimentazione' non pertinente come risposta alla crisi e 'pericolosa' per l'ambiente.
“Rifondazione Comunista esprime netta contrarietà alle richieste di modifica del regolamento della Zona a Traffico Limitato – si legge in una nota – avanzate, in questi giorni, dalle associazioni dei commercianti.
Richieste che si ripetono ciclicamente da anni e che oggi risultano ancora più fuori luogo, di fronte alla devastante crisi, non solo economica, che sta impoverendo, ogni giorno di più, tutto il Paese, e che costituisce la vera origine della riduzione dei consumi.
Comprendiamo lo stato d’animo di coloro che vedono la loro attività in crisi o la disperazione di quelli costretti alla chiusura; è la stessa condizione di insicurezza sociale che stanno vivendo la maggior parte delle famiglie italiane per una recessione che sembra non avere fine e che impedisce, progressivamente, il soddisfacimento dei bisogni più elementari.
Ridurre o eliminare le ZTL – continua la nota – per favorire le attività commerciali, è stato un tema più volte dibattuto ed accantonato, ma esso viene puntualmente rilanciato, oramai, crediamo, al solo scopo di creare alibi e facili e consolatori capri espiatori rispetto alla crisi.
In questa maniera, a nostro parere, si allontana anche la difficile ricerca dei rimedi e delle soluzioni.
Non ci crede più quasi nessuno che aprire la ZTL la sera e la notte potrebbe portare sensibili risultati economici per la maggior parte degli esercenti. Stiamo parlando di un’area di piccole dimensioni, percorribile, in pochi minuti, a piedi da un estremo all’altro, caratterizzata da una quantità di parcheggi già scarsa per i residenti. Ma, ecco l’argomento “forte” del giorno: perso per perso, perché non tentare? perché non “sperimentare”?
Ed in Consiglio Comunale vengono presentati tre atti di indirizzo con la richiesta di avviare, appunto, una “fase di sperimentazione”.
Ma il nostro dissenso, a fronte di queste disarmanti argomentazioni, ha anche altre motivazioni. Terni, malgrado le continue rassicurazioni, è una città inquinata, la più inquinata dell’Umbria.
I soli dati dell’inquinamento atmosferico parlano di valori che, da anni, sforano abbondantemente i limiti tollerati per le polveri sottili nei mesi invernali e per l’ozono in quelli estivi, oltre ad altri inquinanti. E le nuove centraline della rete di monitoraggio dell’Arpa, come da noi segnalato da tempo, dicono che l’inquinamento è omogeneo su tutto il territorio e non solo in alcune zone periferiche della città.
Si può continuare, in maniera irresponsabile, a non prenderne atto ed a fare finta di nulla? – così conclude Prc – Siamo una città industriale e proprio per questo motivo, oltre a ridurre al minimo quella primaria causa di inquinamento, dovremmo tentare di annullare ogni altra fonte aggiuntiva.
Si può continuare a rinviare la consapevolezza della necessità di ridurre il trasporto privato su gomma (una delle principali e riconosciuta causa di inquinamento urbano) a favore del trasporto pubblico e della mobilità ad impatto ambientale nullo (bicicletta e pedonalità) ?
Il nuovo Piano Regionale della Qualità dell’Aria, in discussione in questi giorni, prescrive, in linea con le direttive europee e nazionali, oltre ad una serie di altri provvedimenti, una riduzione del traffico nei principali centri urbani (Terni, Foligno, Perugia e Corciano) del 6% ogni cinque anni.
“Sperimentare” nuove aperture significherebbe andare esattamente nella direzione opposta e smantellare quel presidio minimo ambientale costituito dalla ZTL del centro cittadino: una prospettiva che non possiamo permetterci e che contrasteremo ad ogni livello”.

La posizione di Legambiente non è lontana da quella di Prc, ma l'attenzione è posta con più fermezza sul risvolto ambientalista della questione: “Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale troviamo in primo piano l’atto di indirizzo circa la sperimentazione di riapertura dei varchi della ZTL. Quello che ci lascia interdetti è la contraddittorietà presente in questa proposta: lasciare, com’è giusto che sia, libero accesso ciclo-pedonale a solo alcune delle zone che rappresentano il nodo nevralgico del commercio e della vita del centro cittadino, ma allo stesso tempo ridare il via al traffico indiscriminato nel resto della città.

Quello che lascia più dubbi sono le motivazioni presentate in ragione di questa proposta, ossia il tentativo di rivitalizzare il commercio nel centro cittadino mediante un accesso più libero alle aree fino ad ora limitate. Come se il calo delle vendite dei negozianti ternani fosse direttamente collegato alla limitazione della circolazione del traffico e non alla situazione economica congiunturale.

Sappiamo però benissimo che sono altre le ragioni di questa crisi: in primis lo sconsiderato fiorire di centri commerciali e punti vendita della
grande distribuzione con prodotti a prezzi sempre più competitivi del veditore al dettaglio che decide di rimanere in centro, e poi la crescita
esponenziale di rivenditori di ortofrutta di *dubbia* gestione o, ancora, la mancanza di una politica che faciliti l’accesso al credito dei piccoli
imprenditori, soprattutto quelli giovani, e la mancanza di una visione sostenibile della nostra città da parte dell'amministrazione comunale.

Se proprio si vuole ridare nuova linfa vitale al centro città sono altre le azioni da portare avanti, e di certo riaprire l’accesso al traffico non può e non deve essere una soluzione. Un primo passo può essere quello di ripartire dalla riqualificazione del centro storico, oggi, emblema significativo del declino del cuore pulsante della città, ma sarebbe ancora più auspicabile dare il via ad una seria e concreta politica di mobilità sostenibile: incentivazione e nuova pianificazione del trasporto pubblico e di tutte le politiche che ne favoriscono il rafforzamento, come carsharing, traffic calming, tariffazione della sosta, la promozione della mobilità pedonale e ciclabile mediante riqualificazione delle vecchie e progettazione di nuove piste ciclabili adeguate a tutta la rete viaria cittadina, grandi campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alle scuole e all'opinione pubblica. Aprire al traffico le zone pedonali significherebbe aumentare le emissioni
di CO2 in pieno centro, in una città già sofferente da questo punto di vistaea cui la risposta delle targhe alterne non è sufficiente ed
efficace . Pensiamo invece che favorire la circolazione di persone che si muovono a piedi o in bicicletta privilegi l’accesso e la fruizione del centro, permettendo di viverlo pienamente: la libertà di camminare, passeggiare senza preoccupazioni, guardare le vetrine in tutta tranquillità, significa godersi una città più pulita e respirabile, viverla sentendosene parte. In un’epoca in cui si parla sempre più di smart cities, la mobilità diventa nodo cruciale. Terni non può fare marcia indietro: per la sua naturale conformazione orografica (come Bologna, Ferrara) ha tutte le potenzialità per scegliere una mobilità dei cittadini razionale, sicura, efficiente ed ecologica”.

© Riproduzione riservata