Si è svolta ieri un’accesa assemblea alla sede della Uil Terni sulla questione della chiusura delle mense scolastiche. Presenti anche 70 genitori dei bambini che dovranno rinunciare al servizio scolastico in loco che hanno votato all’unanimità un documento nel quale si ribadisce la necessità di mantenere la preparazione dei pasti all’interno delle scuole, la necessità di creare una commissione di genitori e tecnici del comune per cercare soluzioni alternative.
“Abbiamo saputo della chiusura delle mense soltanto alla fine di agosto – ha detto Gino Venturi, segretario Uil – quando la giunta ci ha convocato per comunicare la chiusura di 4 cucine. Tutto era già stato deciso, una semplice comunicazione, il tutto con la volontà di risparmiare”.
Il Comune avrebbe infatti calcolato che l’esternalizzazione del servizio abbasserebbe il prezzo di un pasto da 11 a 5 euro, mentre la Uil ha calcolato che il servizio di ristorazione scolastica scenderebbe da 6.23 euro a 5 euro.
“Al di là dei soldi – ha detto Venturi – la nostra preoccupazione è quella di garantire un servizio di qualità ai nostri bambini, così come è scritto nella Carta dei Servizi, che privilegia il criterio della qualità”.
Il prossimo 31 agosto intanto si riunirà la seconda commissione consigliare dove il problema verrà ripresentato, e se nulla di nuovo dovesse emergere il 7 settembre è prevista un’occupazione pacifica del consiglio comunale.