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Terni, guerra su fusione Outokumpu Inoxum. Seitorvita ottimista, Governo alza barricate

Luca Biribanti
Nonostante la mobilitazione nazionale a difesa del polo siderurgico di Terni, il Ceo di Outokumpu, Mika Seitorvita, ha scritto una nota in cui sembra non preoccuparsi più di tanto di quanto stia accedendo in Italia “In October we filed a binding remedy commitment in connection with the Inoxum transaction and we expect the European Commission to make its decision regarding the transaction by 16 November. We expect to be able to finalise the transaction by end of 2012. Despite the remedy, the strategic importance of the transaction remains unchanged and we expect to achieve annual synergy savings of approximately EUR 200 million. I am very excited to start the implementation of the much-needed structural change and creating the new global leader in stainless steel”. In sostanza Seitorvita si aspetta che entro il 2012 sia conclusa la transazione con Inoxum, sempre che il 16 novembre la commissione europea antitrust dia il via libera all'operazione. Il Ceo outokumpu si è detto molto impaziente di iniziare i cambiamenti strutturali che porteranno il colosso finlandese a diventare leader nella produzione dell'acciaio inox.
L'aria che si respira in Italia è decisamente meno ottimista: istituzioni locali e governo nazionale sono pronti alla battaglia per impedire lo 'spacchettamento' del sito produttivo ternano e dichiarano guerra qualora le condizioni imposte il 19 ottobre scorso durante il vertice al Mise di Roma tra forze politico sindacali e delegati finlandesi (leggi qui).
A Terni continua l'importante dibattito riguardo la vicenda e in programma c'è un convegno che servirà a rilanciare il dibattito sul futuro del polo siderurgico ternano a mantenere alta l'attenzione su una vertenza che è ancora aperta e per la quale l'intera comunità di Terni deve mobilitarsi, per far sentire la sua voce al Governo e alle Istituzioni Europee. Al tavolo “Giù le mani dalla acciaierie” si terrà sabato 27 ottobre alle ore 11.00 a Palazzo Gazzoli prenderanno parte il Sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, l'assessore regionale Gianluca Rossi, il capogruppo del PdL alla regione Umbria Raffaele Nevi e l'Eurodeputato del PdL Alfredo Pallone.
L'incontro sarà un'occasione di confronto con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per fare il punto sulle prossime azioni e iniziative da portare avanti in tutte le sedi, affinchè il sito industriale ternano non venga smbembrato e si possa giungere ad una fusione con grandi gruppi industriali che garantiscano investimenti, come peraltro è stato fatto in questi anni dai tedeschi.
I lavori, che saranno introdotti da Matteo Bressan, Presidente del Club della Libertà Italia Libera, veranno moderati dal giornalista Andrea Giuli del Giornale dell'Umbria.

A livello nazionale è l'On. Domenico Scilipoti (Mrn), sollecitato dal coordinatore regionale dei responsabili, Claudio Pace, a chiedere l'intervento del segretario Pdl, Angelino Alfano: “per i problemi siderurgici di Terni, Taranto e Piombino si prospetta un’unica soluzione: una nuova FINSIDER, a cui potrebbe essere conferito in dotazione l’immenso patrimonio degli immobili pubblici da dismettere, che acquisti una parte del pacchetto azionario di queste tre aziende siderurgiche, oggi, in profonda crisi a causa di una incauta privatizzazione. La presenza di una partecipazione di minoranza con precisi diritti di veto su occupazione e investimenti- aggiunge l’On.Scilipoti- porterebbe indubbi benefici dal punto di vista della tutela dei posti di lavoro e di conseguenza per la produzione, allontanando il fantasma della chiusura o dello spacchettamento o del trasferimento all’estero delle produzioni, che per una Nazione sono risorse strategiche. Sempre da un punto di vista occupazionale – continua Scilipoti – si potrebbe introdurre, come misura per agevolare le assunzioni, oltre al turn over, la riduzione dell’orario di lavoro da parte di genitori, già dipendenti, in cambio dell’assunzione dei figli; da un punto di vista economico con la partecipazione agli utili che simili realtà, ben gestite, producono. Inoltre – prosegue l’On. Scilipoti – si potrebbe proporre l’utilizzo dei fondi di pensione di categoria per il riscatto della laurea, accelerandone il pensionamento e nello specifico della realtà ternana, riconoscere ai lavoratori che ne avessero diritto, i benefici dell’Amianto già previsti per la ThyssenKrupp dal 2003 e ancora non applicati”.

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