Cronaca

Terni, Di Girolamo si impegna per la sicurezza della città

Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni

“E’ mia ferma intenzione utilizzare tutte le opportunità previste dalla legge del 18 aprile 2017 sulla sicurezza urbana. Lo farò in un ambito di certezza amministrativa e in stretta collaborazione, così come appunto prevede la normativa, con le figure che rappresentano lo Stato sul territorio, soggetto a cui fa primariamente capo la sicurezza dei cittadini. Oltretutto in questo senso va la recente circolare del ministro Minniti che introduce – in attesa delle linee guida che troveranno definizione in sede di conferenza Stato, Città e Autonomie locali – numerose delucidazioni. Lo strumento di attuazione sul territorio dei progetti di sicurezza urbana è rappresentato dagli appositi patti stipulati tra il prefetto e il sindaco.

La prossima settimana a Terni si riunirà il Comitato della sicurezza che sarà anche occasione per affrontare il tema del nuovo Patto per la sicurezza alla luce del decreto convertito in legge. Il modello è quello di un sistema integrato, dove ogni soggetto – questura, prefettura, comune – è chiamato a fare la sua parte, naturalmente in un ambito di condivisione, ad iniziare dalle informazioni. Faccio un esempio: i decreti di allontanamento, il cosiddetto daspo urbano, devono necessariamente confluire in una banca dati comune, in quanto i soggetti deputati successivamente al controllo siano tutti a conoscenza delle misure in atto.

Ho chiesto ai miei uffici di approfondire tutta la normativa, in maniera tale che la prossima settimana potremo presentarci adeguatamente preparati sulle competenze specifiche del sindaco e sugli strumenti condivisi necessari. Dico questo non per sottrarmi alle responsabilità di sindaco – non è mio costume – ma perché la materia è complessa e il quadro deve essere chiaro, anche a tutela dei destinatari di eventuali provvedimenti amministrativi.

Non c’è dubbio che il livello di sicurezza della nostra città, che è già – stando ai dati nazionali – superiore alla media nazionale, vada rafforzato, anche per quanto riguarda i luoghi di aggregazione e socializzazione urbana, luoghi che negli ultimi tempi sono stati teatri di episodi decisamente preoccupanti.

Colgo l’occasione per sottolineare che fare il sindaco di una città articolata e complessa quale è Terni con gli oltre 110 mila residenti è sicuramente un grande onore, ma non è funzionale individuare il sindaco come soggetto unico a cui fanno capo tutte le problematiche cittadine.

Il sindaco deve interessarsi alle principali tematiche – lavoro, sicurezza, decoro urbano, coesione sociale – ma non può essere considerato l’unico interlocutore. E’ comprensibile che, in un’epoca di grandi difficoltà nazionali e internazionali, ci sia un sentimento popolare in tal senso, è davvero preoccupante se tale modo di pensare e rapportarsi diventi proprio di una vasta e trasversale rappresentanza politica”.