Luca Biribanti
Fare impresa per i giovani ternani è particolarmente difficile, per una serie di circostanze che limitano le possibilità e le potenzialità di chi vorrebbe portare un contributo importante alla città. Certo, non solo a Terni ci sono queste difficoltà, ma in generale è la congiuntura nazionale, ed europea, che non favorisce iniziative imprenditoriali, soprattutto se rivolte ad un ambito artistico-culturale. Un ternano, Tommaso Moroni, 32 anni, titolare di un'agenzia che organizza eventi ha lanciato un videomessaggio a tutti i ternani, per cui ha preso spunto dalla demolizione del pennone di Piazza Tacito: “Ho voluto far riflettere sul fatto che troppe volte si parla ma poche volte si prende in mano la situazione – dice Moroni – e si re-agisce (nel senso positivo del termine).
La nostra è una re-azione nuova, fresca, colorata, ottimista che mette in evidenza la voglia di lavorare di un giovane staff”.
Cosa significa fare impresa a Terni?
Fare impresa oggi è complicato, soprattutto per un giovane e soprattutto per una realtà creativa. Per emergere c'è bisogno di energie continue e di grande amore per il proprio mestiere. Difficilmente si viene capiti, troppo spesso entrano in gioco altro tipo di dinamiche.
Quali sono gli ostacoli e le realtà con cui ci si scontra?
Queste dinamiche di natura politica sono il grande vero ostacolo di una mente creativa. Scendere a compromessi non è proprio nel nostro stile.
Cosa offre Terni e cosa potrebbe offrire a un giovane imprenditore?
“Voglio rispondere con una domanda: cosa possiamo offrire a Terni e come potrebbe essere utile un giovane imprenditore? La risposta è semplice: noi basiamo tutto sullo sviluppo del territorio che alla base di ogni nostro progetto. Con un territorio vivo, culturalmente, turisticamente, economicamente e socialmente, staremmo sicuramente tutti meglio”.
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