Luca Biribanti
Nihil sub sole novum; l'incontro di questa mattina tra l'amministrazione comunale, i sindacati e il direttore generale della Asl2 non ha sostanzialmente cambiato la situazione preesistente. I capigruppo e il presidente del consiglio hanno incontrato in 2 sedute separate, prima i delegati sindacali poi il direttore generale, Sandro Fratini, per fare chiarezza sulla delicata questione del riordino della sanità regionale. Dopo l'interruzione dell'ultimo consiglio comunale, con tanto di sala consiliare 'invasa' per protesta da circa 100 manifestanti della Uil, la questione sanità è diventata centrale nelle stanze di Palazzo Spada, ma nonostante tutte le parti politiche abbiano impegnato la giunta con atti e interrogazioni, non si è ancora in grado di capire come andrà a finire l'attribuzione delle sedi dirigenziali. Durante la prima seduta, i sindacati hanno chiesto che venga rispettato il ruolo di Terni: “che comporta, oltre alla prioritaria necessità di garantire servizi sanitari adeguati ai cittadini, anche il riconoscimento di Terni come sede della nuova Asl 2, per questioni di equilibri territoriali, geografici e demografici”.
Il presidente del consiglio comunale, Giorgio Finocchio, ha poi accolto la richiesta di Cgil, Cisl e Uil di poter partecipare alle varie fasi che vedranno progredire la questione del riordino.
Per circa 2 ore invece, Sandro Fratini, è stato a colloquio con i capigruppo senza portare ulteriori novità sull'argomento. Piuttosto è stata fatto un punto sulla situazione attuale, quello che tutti sapevano: la sede Asl2 rimane a Terni, in attesa di ulteriori delibere della giunta regionale che si è riservata la facoltà di spostare sedi dirigenziali in un secondo momento.
Il presidente Giorgio Finocchio ha ribadito quanto era stato detto nel 2011 a difesa della città “A conclusione dell’audizione, resta ferma la volontà del consiglio comunale di ribadire ciò che era stato deliberato già nel 2011, ovvero che la sede definitiva della nuova Ausl 2 sia a Terni, per ragioni oggettive e di logica, tenendo conto del ruolo della città come secondo capoluogo di provincia dell’Umbria, per un maggior equilibrio geografico delle sedi, con l’obiettivo prioritario di organizzare i servizi ai cittadini nella maniera più efficace ed efficiente”.
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