Cronaca

Terni, fontana di Piazza Tacito | Soprintendenza scrive al Comune, documento finisce su Facebook

Facebook come mezzo di azione politica non è ormai una novità e Sandro Piccinini, consigliere comunale del Pd, ha deciso di rendere nota sul social una missiva inviata al Comune dalla dottoressa Marica Mercalli della Soprintendenza Umbria, avente come oggetto il recupero e il restauro dei mosaici della fontana di Piazza Tacito.

Secondo quanto riferito dalla Mercalli, l’iter di restauro della fontana non è chairo e i tempi di intervento slitteranno sicuramente ancora. Il documento, non si sa quanto riservato, ma ormai reso noto, contiene importanti rivelazioni sulle operazioni di recupero della fontana di Piazza Tacito.

Nella lettera, con data 7 settembre, la Sovrintendenza torna sulla questione del restauro dei mosaici e solleva 2 problemi di non poco conto. Il primo ha carattere più tecnico e riguarda sostanzialmente l’iter di recupero, secondo le indicazioni dell’ex sovrintendente Fabio De Chirico, che aveva prospettato il rifacimento totale del manto musivo con copia eseguita dai cartoni disegnati da Corrado Cagli e la musealizzazione dei mosaici originali dopo il distacco e il restauro: “la “possibile soluzione”, necessita per il rilascio dell’autorizzazione all’avvio dei lavori – si legge nella lettera della Soprintendenza – della definizione dettagliata delle modalità di musealizzazione e quindi l’individuazione di locali idonei per la conservazione della superficie mosaicata originaria che non può essere demandata ad una fase successiva, come concordato anche lo scorso 20 giugno durante una riunione, alla quale presero parte la stessa Mercalli, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini”.

Il secondo problema è, invece, di carattere politico e, forse, ancora più critico rispetto al primo. La Mercalli, infatti, informa il Comune che: “risulta che in data 5/07/2017 il sindaco di Terni ha trasmesso all’Ast la volontà di attivare una collaborazione per la conservazione ed esposizione dell’opera di cui si discute. Ma ad oggi questa soprintendenza non è stata informata dell’esito di tale richiesta”.

Stando a quanto dichiarato dalla Soprintendenza, sembra che ancora non si sia riusciti ad agire in modo coordinato per cercare di restituire alla città uno dei suoi monumenti simbolo, nonostante mesi e mesi di incontri e vertici istituzionali. Non solo. La Soprintendenza aggiunge: “ad oggi non sono stati incaricati tecnici esperti, né da parte di questa soprintendenza, né da parte del segretariato regionale dell’Umbria, come previsto dall’accordo di sussidiarietà con il Comune di Terni e la Fondazione Carit, bensì i funzionari Tania Furelli e Virgilio Lispi per l’alta sorveglianza di rito”.

A questo punto, l’unica cosa certa, è che i lavori per il restauro sono destinati ad essere ancora rimandati, in attesa che l’amministrazione comunale risolva questo ulteriore stop.