L’assessore Melasecche con piccone in mano che prova a rompere un lucchetto ‘non previsto’ per l’apertura del cantiere della fontana di piazza Tacito; è il simpatico siparietto di questa mattina, che però potrebbe diventare ‘immagina storica’, al momento della consegna delle chiavi del cantiere stesso alla ditta Tommasi che, entro un anno, dovrà completare i lavori di restauro del monumento simbolo della città.
Qualche energico colpo dell’assessore ma il lucchetto è rimasto integro, presumibilmente uno scherzo di qualcuno che ha aggiunto una chiusura a quella apposta dal Comune. Il buon senso pratico del dirigente Federico Nannurelli ha permesso infine l’entrata nella fontana, da dove ‘il picconatore’ Melasecche ha illustrato le linee guida del prossimo restauro. “Tra un anno il nostro sindaco, spingendo un pulsante, farà di nuovo sgorgare l’acqua da uno dei posti più significativi della città”.
Dopo un anno di intenso lavoro tra burocrazia e rapporti con la Soprintendenza, da oggi la ditta Tommasi potrà iniziare a lavorare concretamente sulla fontana e non solo. Contemporaneamente infatti a Papigno verrà dato in concessione un capannone alla stessa ditta dove verranno portati i mosaici che potranno essere visitati dai cittadini per vedere come avanza lo stato dei lavori.
Si inizierà con la pulizia e messa in sicurezza del cantiere per poi procedere con la verifica dell’impiantistica elettrica e idraulica, sulle quali la Soprintendenza ha posto un vincolo formale “ma faremo in modo che questo non rallenti il piano dei lavori” – ha commentato Melasecche.
L’auspicio è che i ternani possano tornare a godere della fontana al massimo entro l’estate 2020, per un progetto da circa 2 milioni di euro gran parte dei quali destinati al recupero e alla musealizzazione dei mosaici e all’utilizzo di un’impiantistica all’avanguardia che consentirà di prevenire la formazione di calcare e mantenere livelli ottimali di ph dell’acqua per evitare la corrosione delle nuove pietruzze.