Dopo il Verdi, anche la Fontana di Piazza Tacito; la conferenza stampa di ieri mattina a Palazzo Spada dell’assessore ai Lavori Pubblici, Sandro Corradi e del sindaco Leopoldo Di Girolamo, ha indicato le soluzioni del Comune per alcune delle ‘incompiute’ che hanno scatenato un acceso dibattito politico e grande interesse nei cittadini.
La novità per la Fontana è che è stata approvata in giunta una deliberazione per la progettazione esecutiva, così come vuole il nuovo regolamento degli enti locali che, anche per le opere minori, prevede che l’Ente arrivi alla fase di progettazione esecutiva.
“Avevo chiesto a luglio un progetto definitivo – ha spiegato l’assessore Corradi – e in tempi brevi siamo riusciti ad avere quello che volevamo”. Così come per il teatro Verdi, anche per questa opera c’è molto ottimismo sui tempi di realizzo, visto che a dicembre è prevista la progettazione, a gennaio l’uscita del bando per l’assegnazione dei lavori e nella seconda metà del 2018 l’apertura dei cantieri.
Risolte le beghe con la soprintendenza che aveva stoppato il progetto del Comune, la fontana avrà un nuovo mosaico, mentre il vecchio sarà recuperato e musealizzato. Questo tipo di intervento era stato autorizzato dal soprintendente Fabio De Chirico, ma il successore Stefano Gizzi, aveva fermato il progetto perché riteneva che il mosaico dovesse rimanere in loco con la sostituzione di alcune tessere.
“Questa indicazione di Gizzi – ha spiegato il sindaco Di Girolamo – creava grandi difficoltà per questioni legate al fondale della fontana, soggetto a moti di dilatazione e restringimento che potevano danneggiare il mosaico. La nostra idea di sostituire il vecchio mosaico era stata condivisa anche dagli unici due istituti riconosciuti a livello nazionale per la conservazione dei mosaici, cioè la Venaria Reale e l’Istituto Centrale del Restauro”.
La nuova soprintendete, Marica Mercalli, ha ripreso invece l’idea di De Chirico, quindi il progetto del Comune può ora proseguire. Unico scoglio ancora superare è quello dei fondi da trovare per la musealizzazione dei vecchi mosaici del Cagli. Per i nuovi c’è invece l’impegno di Ast.