Iniziato stamattina l’iter giudiziario relativo ai 9 amministratori comunali accusati a vario titolo di ‘falso ideologico in atto pubblico’ per aver sottoscritto, in sede di convalida dei propri mandati dopo le elezioni, la documentazione che autocertificava l’assenza di pendenze economiche nei confronti del Comune.
In seguito a un atto presentato dai consiglieri del Pd, era stato scoperto che 9 dei neoeletti, avessero invece ‘debiti’ con il Comune di Terni, dai pochi spicci del consigliere del M5S Luca Simonetti (una rata della mensa scolastica non pagata), alla consistenza cifra dovuta invece dal consigliere Michele Rossi. Tutti avevano provveduto a saldare immediatamente le cifre ‘contestate’, ma è rimasta l’accusa di aver sottoscritto il documento di convalida dichiarando ‘il falso’.
Il consigliere Emanuele Fiorini (passato da poco dalla Lega al Gruppo Misto), Maurizio Cecconelli (FdI), l’ex consigliere comunale Raffaello Federighi (decaduto in base alla legge Severino), l’assessore comunale Sonia Bertocco (FI), il presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti (FI), Federico Brizi (del Gruppo Misto), Luca Simonetti (M5s), Michele Rossi (Terni Civica) e Giulia Silvani (Lega); sono questi i nomi degli amministratori che dovranno comparire davanti al giudice del Tribunale di Terni per chiarire la propria posizione.
Fiorini, Cecconelli, Federighi e la Bertocco hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato (prossima udienza il 21 maggio con giudice Massimo Zanetti), mentre hanno scelto la procedura ordinaria gli altri imputati che compariranno davanti al giudice Biancamaria Bertan il prossimo 25 giugno.