Spetto trielina nell’acqua, oggi se ne parla in commissione al Comune di Terni. La terza commissione consiliare permanente, convocata dal presidente Sandro Piermatti, si riunirà oggi, 26 gennaio, alle ore 15,30 nella sala della maggioranza di palazzo Spada per parlare e confrontarsi appunto sulle problematiche relative alla distribuzione idrica.
In particolare si parlerà dei valori anomali di tetracloroetilene (trielina) evidenziati dal Sii. Alla riunione sono stati invitati a partecipare i presidenti e i direttori di Asm e Sii e gli assessori comunali all’ambiente e ai lavori pubblici.
Il provvedimento già assunto con l’ordinanza che ha stabilito la chiusura dei pozzi di San Martino e Mattatoio non basta agli amministratori che evidentemente hanno bisogno di maggiori accertamenti per scongiurare future contaminazioni dell’acqua potabile.
Quali conseguenze da assunzione di trielina? La risposta arriva da uno studio della dottoressa Angela Bonato, specialista in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli studi di Padova.
“Il tetracloroetene – scrive la dottoressa Bonato nel libro “Acqua e Salute” – (usato principalmente come solvente nell’industria di pulizia a secco) viene rapidamente e completamente assorbito attraverso il tratto gastrointestinale. Raggiunge la concentrazione all’equilibrio nel sangue in circa 2 ore dopo esposizione per via inalatoria. Si distribuisce ampiamente nei tessuti e si concentra soprattutto nel fegato, nel rene, nei tessuti ricchi di grasso. Studi su animali di laboratorio hanno evidenziato che l’esposizione acuta a dosi elevate causa depressione del sistema nervoso centrale. Topi esposti a dosi progressivamente crescenti di tetracloroetilene attraverso l’acqua potabile presentano un significativo aumento dei livelli di trigliceridi nel fegato e segni di epatotossicità (diminuzione del contenuto di DNA, aumento dell’alaninoaminotransferasi sierica, diminuzione dei livelli sierici di glucosio-6-fosfatasi) e di degenerazione grassa del fegato. Inoltre sono stati evidenziati effetti nefrotossici, con modificazioni degenerative tubulari. L’esposizione inalatoria al tetracloroetilene determina una tossicità materno-fetale in topi, ratti e conigli. Non è stata evidenziata mutagenicità in test in vitro e in vivo“.
Valori oltre la soglia di sicurezza. Il Sii ha recentemente consegnato all’amministrazione una tabella in cui si segnalava la presenza del tetracloroetilene non solo nei pozzi ma anche nella rete idrica di via Narni 39,8 µg/l (il limite massimo previsto dalla legge è di 10 µg/l) e Collescipoli 51 µg/l. Come evidenziano gli studi, l’assunzione di trielina, può provocare seri danni all’organismo umano quindi l’augurio è che al più presto si riesca a risalire alla fonte di questa anomalia e scongiurare gravi rischi per i ternani.