“I dati della terza edizione dello studio epidemiologico Sentieri, svolto dall’Istituto superiore di sanità lasciano sconcertati, sgomenti e furibondi. Una grande rabbia verso un negazionismo ambientale che continua a farla da padrone a prescindere dagli attori della scena amministrativa. Mentre chi sa continua a tacere, la salute continua ad essere all’ultimo posto dell’agenda politica della nostra città” – è quanto dichiarato dal M5S nell’ambito di una conferenza tenuta a Palazzo Spada questa mattina, a commento dei dati contenuti nello Studio Sentieri.
“I tre studi Sentieri sono arrivati nelle mani dei decisori politici per essere subito infilati nei cassetti. Suona ancora più beffardo che nel momento in cui il M5S stava divulgando i dati, l’assessorato si sia mosso per annunciare una non meglio precisata iniziativa” – sottolineano i pentastellati riferendosi all’assemblea convocata dall’attuale amministrazione.
Si contano in diverse decine ogni anno gli eccessi di mortalità per tutte le cause rispetto al valore regionale, eccesso sproporzionato di ospedalizzazioni, eccessi di casi per tutti i tumori maligni ma la vera novità sono le malattie tra i bambini e i giovani. In età giovanile si registra “un eccesso del 36% per tutti i tumori”, in particolare un eccesso di tumori maligni del sistema nervoso centrale in età pediatrica. “Il contributo all’eccesso complessivo deriva anche da un eccesso dell’80% di tumori delle cellule germinali e trofoblastici e gonadici” – si legge nello studio – Per il tumore alla mammella a Terni l’Istituto superiore di sanità afferma inoltre che “si registra anche un eccesso di mortalità non imputabile allo screening e vi è una iniziale evidenza che associa il rischio di malattia con la residenza in prossimità di impianti siderurgici”.
“Si continua ad aspettare il prossimo studio epidemiologico, ulteriori approfondimenti che ci dicano quanti altri morti, quanti altri ammalati abbiamo sulla coscienza – sottolineano i 5 Stelle – Nel mentre si continua a mistificare incentrando l’attenzione delle politiche ambientali sulle emissioni da traffico e riscaldamento (come se dai caminetti killer possa entrare nei nostri polmoni, cromo esavalente, nichel o PCB) continuando ad ignorare quella che è la qualità degli inquinanti che fa la differenza tra Terni e il resto della regione . C’è bisogno di azioni decise, forti, in netta discontinuità con gli interessi dei soggetti privati, delle multiutility e delle multinazionali.
Altro aspetto fondamentale, già più volte sostenuto è la totale assenza di un’attività di screening sulla popolazione bersaglio degli inquinanti più diffusi e sulle malattie per le quali è stata riscontrata una sufficiente evidenza scientifica, e la carenza dei servizi sanitari indiscutibilmente non all’altezza. È inaccettabile solo pensare che Terni abbia gli stessi presidi e gli stessi servizi del resto dell’Umbria.
Un’inerzia politica che non può più definirsi moralmente accettabile. Come membri delle Istituzioni non intendiamo voltare lo sguardo altrove e nelle nostre responsabilità anche con l’ausilio della Commissione di Garanzia e Controllo di cui Thomas De Luca è presidente intendiamo verificare, ai sensi dello Statuto, se i cittadini durante questi anni siano stati correttamente e tempestivamente informati dall’ente sul rischio sanitario conseguente all’esposizione all’inquinamento ambientale”.