Terni e la classe operaia di Ast nelle immagini di "Lotta senza classe" - Tuttoggi.info

Terni e la classe operaia di Ast nelle immagini di “Lotta senza classe”

Redazione

Terni e la classe operaia di Ast nelle immagini di “Lotta senza classe”

Presentato al Caos il film di Greca Campus
Sab, 31/01/2015 - 15:01

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di Giulia Argenti

È stato proiettato ieri, presso la Sala dell’Orologio del Caos, il docufilm “Lotta senza classe” scritto e diretto dalla giovane film-maker ternana Greca Campus.
L’autrice, presente in sala, ha preferito evitare presentazioni procedendo direttamente alla proiezione del documentario, in modo che fosse esso stesso a “parlare” e a “spiegarsi” da sé.
Sulle note di una musica jazz costante, il mediometraggio mostra uno spaccato delle Acciaierie e della stessa città di Terni, partendo dal racconto della vita di tre operai che lavorano all’interno dello stabilimento.

Il primo a parlare è Krishna, un immigrato indiano con una moglie e una bambina a carico che dopo aver studiato con dedizione l’italiano per alcuni mesi, ha trovato un impiego presso una ditta di subappalti. Segue Stefano che dopo un passato trascorso a lavorare nell’area a caldo, è ora in prima linea per la difesa dei diritti degli operai dello stabilimento in qualità di delegato Rsu della Fiom. “In termini di salute di certo ci ho guadagnato, ma per quanto riguarda l’impegno ho sempre molto da fare, inizio la mattina alle 7.30 e non so mai a che ora finirò” racconta Stefano. L’ultimo ad apparire sulla scena è Alessandro, trombettista jazz costretto a diventare operaio per poter sopravvivere, ma che non rinuncia a coltivare la sua passione nonostante “in Italia sia praticamente impossibile riuscire a guadagnarsi da vivere con la musica”, come lui stesso spiega. “Ho fatto domanda alle Acciaierie e poco dopo sono stato chiamato, credo di aver fatto parte di una delle ultime tranches di assunzioni, dopo non ne sono seguite altre” racconta, inoltre, Alessandro.

Molte sono le questioni che, attraverso la rappresentazione della vita dei tre operai, la regista solleva, un elemento in particolar modo salta subito agli occhi, la pluralità della classe operaia, entità dai contorni sfumati, che si compone al suo interno di una serie di microrealtà diverse tra loro, ma pronte a coalizzarsi in difesa del diritto al lavoro. Una classe operaia che nella sua eterogeneità sfugge, dunque, da una definizione univoca (di qui il titolo del documentario), ma che non per questo è più debole. Non a caso, la regista ha deciso di inserire nel suo lavoro alcune immagini dello sciopero del 5 giugno 2013, in cui i lavoratori, guidati da Stefano, fanno fronte comune rivendicando i propri diritti.

Il ruolo del sindacato all’interno di una realtà industriale che appare sempre in equilibrio in una sorta di limbo perenne è un altro elemento importante che il documentario pone sotto la lente attraverso la figura di Stefano.
C’è poi una scena in “Lotta senza classe” che mostra Krishna con in braccio la sua bambina, “lei è nata in Italia, però non è cittadina italiana, forse potrà diventarlo dopo aver compiuto i 18 anni” spiega l’operaio con una vena di delusione nella voce. Come è noto, infatti, nel Belpaese vige lo ius sanguinis in materia di cittadinanza, per cui è cittadino italiano solo chi è figlio di cittadini italiani (legge 5 febbraio 1992, n.91, modificata dalla legge 15 luglio 2009, n.94). Una questione, quella della cittadinanza, che negli anni è stato oggetto di molte accese discussioni da parte di forze politiche di vario colore, ma mai di provvedimenti concreti.

Altro tema centrale posto in rilievo da Greca Campus è, ovviamente, il peculiare rapporto di interdipendenza tra la città di Terni e la fabbrica Tk-Ast. Due realtà, quella urbana e quella industriale, legate a doppio filo da un punto di vista economico, sociale e culturale, a tal punto che l’una è difficilmente immaginabile senza l’altra. Una presenza talmente forte quella delle Acciaierie, da non permettere lo sviluppo di alternative concrete per la città e facendo dunque sì che la crisi della fabbrica rappresentasse inevitabilmente anche quella dell’intera comunità ternana. “Terni ha una realtà industriale particolare, negli altri Paesi sarebbe ormai impensabile una fabbrica all’interno dello stesso contesto urbano e questo ha dei risvolti sul piano ambientale che con gli anni potrebbero diventare preoccupanti” precisa Alessandro, sollevando in questo modo la spinosa questione del rapporto fabbrica-inquinamento nel contesto ternano.
Come ha spiegato la stessa Greca Campus alla fine della proiezione, le riprese per “Lotta senza classe” sono iniziate nell’aprile 2013 e sono terminate nel gennaio 2014, dunque in quella fase particolarmente critica per le Acciaierie, durante la quale la finlandese Outokumptu, che dal gennaio 2012 possedeva lo stabilimento, era in cerca di un acquirente per liberarsene, in modo da rispettare i parametri europei antitrust e nel frattempo teneva gli operai Ast in una sorta di limbo perenne,completamente all’oscuro dei piani futuri. La questione si sarebbe risolta nel novembre 2013 con il riacquisto della fabbrica da parte della Thyssen Krupp. Finite le riprese è iniziato il montaggio, che è stato ultimato nel luglio 2014, proprio nel momento in cui si apriva una nuova drammatica fase nella storia del polo industriale di Terni, con la presentazione da parte della Thyssen Krupp di un nuovo piano industriale che prevedeva una riduzione del personale attraverso il licenziamento di 550 esuberi in due anni e lo spegnimento di un forno. “Ho deciso di chiudere il documentario facendo riferimento ai fatti del luglio 2014, ora mi sto dedicando ad un nuovo lavoro concentrato proprio sulla vertenza che ha seguito quest’ultimo piano industriale” ha spiegato la giovane film-maker prima di chiudere l’incontro.

 

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