Terni, dirigente condannato a risarcire il Comune per 800mila euro - Tuttoggi.info

Terni, dirigente condannato a risarcire il Comune per 800mila euro

Luca Biribanti

Terni, dirigente condannato a risarcire il Comune per 800mila euro

La sentenza della Corte dei Conti "Clamoroso, inescusabile e gravemente colposo errore”
Lun, 05/09/2016 - 18:36

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Il dirigente del Comune di Terni, M.F. (Responsabile della Struttura SUAP – Sportello Unico Attività Produttive nel 2005), dovrà restituire all’Ente quasi un milione di euro; è quanto stabilito da una sentenza della Corta dei Conti depositata nelle scorse ore, che definisce quello del responsabile di palazzo Spada come un “clamoroso, inescusabile e gravemente colposo errore”.

Secondo i giudici contabili, il dirigente avrebbe causato un danno di 830.265.85 euro all’ente comunale, somma corrispondente all’importo dell’omesso pagamento del contributo di costruzione di una casa di riposo per anziani a Collerolletta.

Secondo quanto esposto dalla procura contabile (coordinata dal procuratore Antonio Giuseppone), in data 20/11/2005, la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, proprietaria del terreno dove sarebbe sorto l’immobile, ha stipulato un contratto con la società “ISAD srl” con autorizzazione per la costruzione di una struttura sanitaria per anziani. La diocesi, dopo lo studio del progetto affidato all’architetto Bruno Manciucca, ha chiesto l’autorizzazione unica a titolo gratuito, concessa il 22/03/2006, perché l’opera rientrava tra quelle di “interesse generale realizzate dagli enti istituzionalmente competenti”.

Dopo aver ottenuto l’autorizzazione per costruire, la “Isad” ha appaltato la realizzazione dell’opera a una ditta terza e, contesualmente, il dott. Brescia, delegato della diocesi, ha informato il Comune che i lavori sarebbero iniziati il 19/07/2006.

Cinque mesi dopo dello stesso anno è stato formalizzato l’atto di vendita del terreno tra la diocesi e la “Isad” e, in seguito a tale acquisto, l’architetto Manciucca ha avvisato il Cda dell’azienda che era necessario pagare gli oneri di costruzione.

Il Cda, dopo la riunione del 24/09/2008 ha però risposto di “non voler pagare, evitando di chiedere al Comune la voltura della originaria autorizzazione” – vale a dire il diniego di registrare sul catasto pubblico il trasferimento della proprietà acquisita.

Due anni dopo – secondo la ricostruzione della Procura Regionale – la stessa “Isad” ha siglato un contratto privato di locazione con la cooperativa “Aidas” (socio unico dell’Isad), scrittura privata alla quale ne è seguita un’altra nella quale si specifica che “i lavori erano ancora in corso e sarebbero rimasti a carico di ISAD srl”.

A questo punto il legale dell’Isad ha dato il consenso alla voltura dell’autorizzazione in favore della cooperativa Aidas che, a sua volta, ha chiesto la voltura al Comune di Terni che ha dato il nulla osta, con una presa d’atto del fatto a firma del dirigente in questione.

In questo passaggio, la cooperativa Aidas, subentrata alla diocesi nell’autorizzazione del Comune, nell’accordare la richiesta di voltura, avrebbe “beneficiato della esenzione del pagamento del contributo di costruzione”.

Secondo la Procura Regionale, la cooperativa AIDAS ha presentato la richiesta di voltura dell’autorizzazione unica n. 099/2006, a suo tempo rilasciata alla Diocesi di Terni-Narni-Amelia, “semplicemente dichiarando l’acquisizione di quote ISAD”, ossia della società che aveva acquistato dalla diocesi il bene oggetto dell’autorizzazione”.

Come si legge nella sentenza: “al momento del rilascio della autorizzazione, aveva già stipulato il contratto preliminare di vendita del terreno su cui realizzare la struttura ricettiva per anziani” e che, “successivamente a tale rilascio”, ISAD srl e AIDAS hanno posto in essere un’attività volta “ad evitare di pagare il contributo di costruzione al Comune di Terni”.

Dopo aver respinto tutte le istanze difensive dell’avvocato Federica Pasero, legale difensore di M.F., la Corte dei Conti ha emesso la sentenza di condanna: “Per quanto finora esposto e considerato, dunque, il dott. Fattore va condannato al pagamento della complessiva somma di € 830.265,85, a favore del  Comunedi Terni, oltre rivalutazione monetaria, dalla data del provvedimento di voltura (20/4/2010), quanto ad € 817.076,99, e dalla data del provvedimento di “autorizzazione per completamento e variante” (8/7/2010), quanto ad € 13.188,86 e alle spese di giustizia, che si liquidano a favore dello Stato, alla data della presente pronuncia, in € 503,16”

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