Cronaca

Terni, dipendente della Provincia aggressivo al CPI | Paparelli “Mi scuso, apriremo indagine”

“Ho dato mandato di aprire una commissione d’indagine sull’accaduto per individuare le responsabilità ed i necessari e conseguenti provvedimenti” il vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli ha preso la cosa sul serio.

Quanto accaduto nella giornata di ieri al Centro per l’Impiego di Terni è diventato un vero e proprio ‘caso’ in virtù del fatto che un video che testimonia la vicenda è diventato subito virale in rete.

Il comportamento del dipendente della Provincia, aggressivo e arrogante nei confronti del ragazzo ternano che voleva soltanto depositare una documentazione per la domanda di disoccupazione, che non riusciva a formalizzare da ben 5 giorni non è passato inosservato alle istituzioni che, da quanto affermato da Paparelli sono pronte a intervenire.

“Nello scusarmi a nome delle istituzioni pubbliche per l’episodio accaduto e documentato nel video pubblicato sul suo profilo e relativo al comportamento di un dipendente del centro per l’impiego di Terni scrive ancora Paparellila pregherei di contattarmi al più presto, per definire un incontro con lei ed avere un quadro completo di quanto accaduto, al fine di assumere i necessari provvedimenti. Mi scuso ancora – conclude – e assicuro che andrò fino in fondo, nella consapevolezza che occorre adempiere ad un impiego pubblico con “disciplina ed onore”, come recita la nostra costituzione”.

Ma non è finita qui. Nel pomeriggio è arrivata anche la presa di posizione della Cgil che cerca di difendere il lavoratore nei confronti del quale verrà aperta un’indagine: “Quanto accaduto ieri è solo la punta di un iceberg. Più volte come Cgil Fp abbiamo denunciato attraverso i media e rappresentato alle istituzioni le problematiche che derivano dalla mancanza di organici (circa 30 operatori, alcuni part time, per tutta la provincia di Terni), strumenti informatici non sempre funzionanti, aumento della burocrazia che attiene alle nuove procedure, carenza di materiali e strutture spesso inadeguate e non a norma di legge”.

Dopo aver cercato le cause nel processo di una graduale privatizzazione dei servizi e negli effetti della riforma Del Rio, la Cgil ha sottolinea che: “La delicatezza e l’importanza del servizio che il Centro svolge in un contesto lavorativo come quello della Provincia di Terni, sempre più in difficoltà, merita una attenzione particolare da parte di chi è deputato alla Governance di tali strutture. Hanno ragione i cittadini che protestano: certi disservizi non sono ammissibili”.

“Fa piacere però leggere sui media che i cittadini, nonostante i disagi, hanno compreso che le responsabilità non possono essere attribuite agli operatori, che, costretti a lavorare sotto pressione per le già citate gravi carenze di organico, in diversi casi in passato sono dovuti ricorrere alle forze dell’ordine per garantire la propria incolumità”.

In realtà non sembra proprio questo il caso, visto che il dipendente, invece di provare a spiegare la difficoltà della situazione, ha tenuto un comportamento non consono a chi è impiegato nella pubblica amministrazione. La difesa a oltranza di questi atteggiamenti non è concepibile, soprattutto se destinato a chi si reca a un centro per l’impiego per depositare una domanda di disoccupazione. E non si sa quali media abbia letto il sindacato, visto che i commenti che gli utenti hanno rivolto al dipendente ‘sotto accusa’ non sono certo da educande.

Anche la Lega Nord è intervenuta con una dura nota: “Mancanza di organizzazione, disinteresse della politica locale ed esasperazione dei cittadini, il tutto condito da una crisi economica che ancora attanaglia la città: ecco cosa c’è alla base di quanto accaduto ieri al Centro per l’impiego di Terni dove è scoppiato un parapiglia tra un utente e un dipendente”. L’intervento è di Devid Maggiora, vicecoordinatore della Lega Terni che già nel dicembre del 2016 denunciò lo scandalo dei numeri limitati e delle persone in fila, per ore al freddo, di fronte agli uffici del Centro, sottolineando le lacune del servizio e criticando le ipotesi di depotenziamento dello stesso.

“Come se già non bastasse il dramma della disoccupazione e dell’incertezza del futuro che tocca moltissimi cittadini che si rivolgono al Centro per l’impiego – prosegue Maggiora – ad aggravare la situazione è la disorganizzazione nella quale versa il servizio, la carenza di personale e la scelta molto discutibile di limitare gli accessi all’ufficio: tutto questo ha creato esasperazione e tensione tra le persone. Episodi come questo – continua Maggiora – mettono in luce la reale distanza delle istituzioni dai problemi dei cittadini. La sinistra al governo della città e della Regione dovrebbe mettere sempre al primo posto il lavoro e impegnarsi per creare condizioni di vita dignitose per i cittadini. E invece, a distanza di oltre un anno, le promesse degli assessori competenti sono tutte disattese”.