di Enrico Melasecche (gruppo ILoveTerni)
Le notizie che giungono da Roma, sotto l’incalzare del procuratore Pignatone, continuano a far emergere assonanze, come sostengo non da oggi, con questa sorta di “regime della conca” che molti degli esponenti del locale PD, peraltro agli antipodi del rinnovamento sostenuto da Renzi, ci costringono a subire. Due giorni fa ho avuto la notifica da parte del Tribunale di Terni per una querela di Di Girolamo per aver io dichiarato, come consigliere comunale, ciò che anche ciechi e sordi vedono e sentono. Ho anche detto che Di Girolamo, novello Mandrake, in un tourbillon bulimico riunisce in sè, non a caso, una tale mole di incarichi da farci preoccupare per la sua salute. Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente dell’ATO che gestisce la politica dei rifiuti, unico rappresentante in assemblea soci dell’ASM, braccio operativo su quel fronte, assessore allo sviluppo economico. Sembra addirittura che la ASL lo abbia miracolosamente autorizzato a continuare a fare il medico di famiglia ma attendiamo su questo una smentita perché con la salute delle persone non si può scherzare. Siamo convinti che tutto ciò non accada per caso ma serva a garantire il circolo perverso “potere-appalti pubblici-consenso elettorale” che tiene Terni sotto questa cappa di piombo ed impedisce un ricambio della classe dirigente. Neanche chi avesse il dono dell’ubiquità potrebbe gestire tali impegni in modo serio. Tutto fa seguito alla singolare dichiarazione con cui assicurò in Senato il finanziamento pubblico a TeleKabul, caso rarissimo in Italia, grazie ad un marchingegno che il Corriere della Sera smascherò in modo clamoroso, finanziamento a dieci “soci” fra cui ricorrono amici, parenti, destinatari di appalti pubblici su cui i Carabinieri hanno acquisito notizie di reato, misteriosamente a Terni poi volatilizzate. La constatazione è di una evidenza assoluta. Il re è nudo ed è venuto il momento della verità e Di Girolamo piuttosto che accettare un confronto aperto davanti ai cittadini preferisce lanciare il sasso ammonitore contro chi fa opposizione con coraggio e determinazione. Ci spieghi allora come mai gli appalti più appetitosi vengono assegnati sempre o quasi agli stessi soggetti che lo sostengono e che gestiscono a Terni il mercato del lavoro in modo “sapiente” in modo da mantenere il consenso elettorale sempre dalla stessa parte, la sua. Ho anche chiesto che vengano pubblicati tutti i finanziamenti ottenuti da Di Girolamo nelle sue campagne elettorali, sotto qualsiasi forma, in danaro, beni e servizi, ma ad oggi nulla ci è pervenuto. Credo sia venuto il momento che tutti coloro che hanno a cuore legalità e trasparenza, che vogliono una Terni moderna ed aperta, attrattiva e dinamica, non più prigioniera di questo “regime della conca” che somiglia molto a quello di mafia capitale, alzino la testa e dicano basta. Ciò che emerge dalle notizie romane conferma quanto da sempre andiamo sostenendo. Chi è pagato per vigilare continua a dichiarare che tutto va bene, la sicurezza, la legalità, la trasparenza, la libera concorrenza fra imprese…..che da tempo ormai non vengono più a Terni per investire in questo sistema molto …romano. L’assegnazione della polpa che ancora rimane dai bilanci pubblici viene “misteriosamente” predeterminata dal cerchio magico cui la politica ha sempre garantito proroghe e gare congegnate anche “con intenti fraudolenti”. Lo scrive la stessa Procura della Repubblica di qualche anno fa. Basta vedere come è gestito il verde a Terni, quanto ci costa ed i risultati che tutti tocchiamo con mano, con il Sindaco che partecipa alle conferenze indette da coloro che pretendono di eliminare la concorrenza anche in quel settore per ottenere con una sorta di “metodo Buzzi” appalti e soldi …a prescindere da merito, competenza ed efficienza. Ma questo è ciò che il Sindaco vuole. Il “negazionismo ambientale” di questi anni fa parte integrante di questo sistema refrattario ad ammettere qualsiasi evidenza che possa far riflettere ed innescare processi di cambiamento, salvo poi, una volta che si aprono canali di business, essere fra i primi ad accorrere nel pretendere prati riservati per fare affari. Il caso AST è fra questi. Chi amministra Terni sta bruciando qualsiasi possibilità di futuro, basta ripercorrere i fallimenti di tutti i grandi progetti che altri avevano messo in campo, basta saper leggere, senza alcuna interpretazione l’aumento dell’indebitamento stratosferico negli ultimi anni posto a carico dei giovani e dei nascituri che in queste condizioni hanno ben poche speranze di poter costruire qui, dignitosamente, la propria vita e la propria famiglia
Il confronto aperto costituisce da sempre il sale della democrazia. Le minacce volte ad impedire a consiglieri comunali eletti dal popolo di svolgere il proprio mandato costituisce la novità del sindaco medico negazionista, un’arma pericolosa quanto odiosa. Confidiamo come sempre nella libertà di fare politica disinteressatamente che la Costituzione repubblicana ancora garantisce a tutti.