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Terni, Di Girolamo illustra il documento di governo della città

Questa mattina il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo ha illustrato il documento con gli indirizzi di governo; i membri del consiglio comunale potranno ora presentare eventuali emendamenti fino alle 14.00 del 2 settembre.
Ben 22 pagine quelle presentate da Di Girolamo, nelle quali ripercorre tutta la fase storico politica che ha portato alla crisi di oggi. Si parte da lontano, 6 anni fa, con la crisi negli Usa dei mutui subprime e l’analisi della fase recessiva che definisce “ lo possiamo dire con certezza, è diventata la più lunga e la più profonda che abbia mai investito il mondo moderno”.
Il primo cittadino ternano ha individuato in 3 fattori fondamentali l’errore di valutazione sulla fase di crisi che, inizialmente, era prevista per un breve periodo: 1. non aver capito che fosse una crisi strutturale e non congiunturale – 2. prevalere degli interessi economici delle grandi potenze – 3. mancanza di un paese guida che possa dare una risposta efficace alla crisi.

Dopo aver considerato gli effetti devastanti che la crisi ha prodotto in Europa, Di Girolamo ha stretto il discorso intorno ai comuni, vittime di tagli sempre più onerosi che hanno prodotto instabilità di servizi ai cittadini: si consideri il dato del -47% di capacità di investimento di comuni negli ultimi 5 anni: “difficoltà per le aziende, in primo luogo quelle operanti nel campo dell’edilizia, che lavorano in maniera rilevante per il settore pubblico.
Una grande difficoltà nel manutentare la città – spiega il sindaco – in quanto la spesa corrente, fortemente ridotta per la forte diminuzione dei trasferimenti statali e della capacità di autofinanziamento, deve essere utilizzata fondamentalmente per le spese obbligatorie: dal personale ai consumi, dai servizi primari (trasporti, educazione, sociale) al pagamento dei mutui. Questo ha significato un peggioramento della qualità urbana e della stessa vita della città”

L’attenzione si è poi spostata sul comune di Terni, ecco i dati forniti da Di Girolamo: “A queste enormi difficoltà abbiamo cercato, seppur non compiutamente, di dare risposte nella passata legislatura. Pur avendo avuto complessivamente una diminuzione di trasferimenti dell’ordine di circa venti milioni di euro, abbiamo rispettato pienamente il Patto di Stabilità, abbiamo mantenuto una alta capacità di investimento (20° comune in Italia), abbiamo ridotto notevolmente la spesa corrente (22° comune in Italia) agendo su tutte le voci di spesa: dal personale ai beni e servizi, dagli affitti alle spese per gli organismi politici, dalle spese di rappresentanza alle consulenze, abbiamo ridotto i residui sia attivi che passivi.
Abbiamo mantenuto inalterati, ed è così dal 2001, i costi dei servizi alla persona e non abbiamo istituito nuovi tributi, così come era nella nostra facoltà, quale la tassa di soggiorno.
Anche per quello che riguarda la tassazione sulla casa, i primi dati pubblicati, ancorchè incompleti, ci danno intorno all’80esimo posto in Italia fra i capoluoghi di provincia.
Dato il permanere delle difficoltà della finanza pubblica nel nostro Paese, anche se alcuni timidi segnali di inversione da parte del nuovo governo si intravedono: dalle risorse messe a disposizione per l’edilizia scolastica alla ripartenza delle opere di interesse nazionale, intendiamo continuare complessivamente nel solco degli orientamenti della precedente legislatura ma apportando, come è logico che sia e come è anche testimoniato dalle scelte fatte in fase di costituzione dell’organismo di governo cittadino, anche i cambiamenti necessari ed indispensabili a rendere ancora più efficace la nostra azione”.

Nella situazione attuale non poteva certo mancare il riferimento alla vicenda Ast, che viene individuata come la sfida più dura da affrontare, perché strutturale alla città stessa: “Mentenimento della vocazione manifatturiera ed industriale della nostra città” – questo è il nodo fondamentale.
Ma a questo punto viene anche da porsi un interrogativo. Terni ha ancora una vocazione manifatturiera ed industriale? In termini di posti di lavoro assolutamente sì, ma nelle aspettative dei cittadini?

Di Girolamo ha poi parlato del progetto “Smart City”, delle infrastrutture che hanno migliorato la circolazione di mezzi e merci, del turismo che presenta Carsulae e la Cascata Delle Marmore come fiori all’occhiello.
Per quanto riguarda il commercio e il decoro urbano, il sindaco ha indicato le vie da seguire: “qualità della vita e qualità urbana. Poi qualità ambientale della città”.