Dopo Emanuele Fiorini (passato a FdI), Paola Pincardini e Anna Maria Leonelli, oggi anche Doriana Musacchi ha abbandonato il gruppo consiliare della Lega per passare al Gruppo Misto. È la terza donna e il quarto consigliere ad abbandonare il Carroccio dopo la ‘cura Saltamartini’ che, evidentemente, ha turbato fragili equilibri interni alla maggioranza di Palazzo Spada.
Le accuse che la Musacchi rivolge al partito di Salvini sono piuttosto pesanti e riprendono quelle già mosse dai precedenti fuoriusciti. Personalismi, fazioni e correnti che, secondo quanto riferito dalla Musacchi hanno ‘distratto’ i consiglieri della Lega dalla missione di servire la comunità e guardare, invece, al proprio interesse personale.
“Sono entrata in Lega con tanto entusiasmo e voglia di cambiamento. Oggi questa mia decisione – spiega la Musacchi in una nota – è stata molto sofferta e ponderata; con queste mie riflessioni, voglio annunciare l’uscita dal partito della Lega e il passaggio al Gruppo Misto. Le ragioni che mi hanno indotto a questa scelta, sono tutte motivate dai circa quindici mesi all’interno del lavoro in Comune, dove la mia responsabilità mi ha portato sempre ad anteporre gli interessi della comunità ai miei personali. Questi valori, per me fondamentali, non sono più presenti all’interno della classe dirigente della Lega ternana per continuare il mio impegno civico in politica. I personalismi e le correnti stanno deteriorando la spinta di novità, che è stata la vittoria del progetto politico di Leonardo Latini a sindaco di Terni: a mio avviso, non credo che i problemi della città di Terni possano essere risolti con persone che non conoscono il nostro territorio. Auguro comunque un buon lavoro a tutti e ad alcuni il raggiungimento delle proprie ambizioni personali. Continuerò a lavorare a quel progetto politico per il bene della città, che è stato lo stimolo della mia candidatura in consiglio comunale. Resto a disposizione come sempre dei cittadini e del sindaco Latini. Deduco in questo momento che mi sono sempre più chiare le motivazioni dell’uscita di altri colleghi della Lega come Fiorini, Pincardini e Leonelli”.
Alla vigilia delle elezioni regionali, con i delicati equilibri che si stanno delineando per quella che è diventata la sfida elettorale simbolo della nazione, e dalla quale molto dipenderà il futuro politico di Salvini e della Lega, per il Carroccio è una ‘rogna’ non da poco. La perdita di un ulteriore consigliere mette sempre più a rischio la tenuta della maggioranza del sindaco Latini, già costretto a rimpasti di giunta per placare gli animi agitati delle varie correnti della coalizione; non esattamente un buon biglietto da visita a ridosso del voto di ottobre. Così è arrivata la dura replica della Lega che rovescia e ribalta le accuse mosse dal consigliere uscente e, non a caso, fa riferimento alla Lega come ‘baluardo’ a quello che viene definito “inciucio Pd-M5S.
Nella nota della Lega si coglie anche l’allusione alla mancata candidatura della Musacchi alle regionali: “Il grande progetto della Lega di Matteo Salvini non ha bisogno di personalismi e persone interessate solo alle poltrone. Le porte della Lega sono sempre aperte a chi ne condivide idee e valori come sono aperte in uscita a chi, inopportunamente e senza meriti, pensa solo ed esclusivamente all’acquisizione di ruoli. Lasciando il governo nazionale ed i relativi incarichi per difendere l’onore e la dignità del nostro progetto politico – seguita la nota – Matteo Salvini ha coraggiosamente tracciato la linea. Prima viene l’interesse della comunità, quindi dei cittadini, poi le poltrone. Peccato che nel caso della Consigliera Musacchi si sia capovolto il principio prima la poltrona poi il bene comune. La Lega va avanti a testa alta forte del suo radicamento territoriale e di una classe dirigente che pian piano sta crescendo anche a Terni, consapevole della sfida che oggi stiamo portando avanti per liberare la Regione Umbria dal malaffare che il Pd ha sempre gestito e per contrastare l’inciucio che il Partito Democratico ha stretto anche a livello locale con i grillini”.