Categorie: Cronaca Terni

Terni, convalidato arresto dell’assasino del giovane operaio

È comparso questa mattina davanti al Gip di Terni, M.M., il 21enne cittadino albanese reo confesso dell’omicidio del giovane operaio connazionale che ha perso tragicamente la vita dopo una rissa con coltelli in Via Piemonte.

“Mi sono difeso perché mi ha aggredito” – queste le parole dell’accoltellatore che ha confermato la strategia difensiva già anticipata dal suo legale difensore, avvocato Massimo  Proietti.

Il Gip, dopo l’interrogatorio, ha convalidato l’arresto  per omicidio chiesto dal Pm titolare del fascicolo d’inchiesta, dott. Raffaele Pesiri, che ha coordinato le indagini lampo della Squadra Mobile e della Squadra Volante, disponendo la misura cautelare della reclusione in carcere.

Gli altri tre ragazzi coinvolti nella rissa, facenti parte del gruppo dell’aggressore, hanno invece ottenuto, da parte della Procura, una riformulazione dell’ipotesi di reato di favoreggiamento e concorso in tentato omicidio, in rissa aggravata; per uno di loro è stata disposta un’ordinanza restrittiva che lo obbligherà a rimanere in casa dalle 21.30 alle sei del mattino, mentre gli altri due sono stati scarcerati per effetto del decreto “Svuota Carceri”.

Anche il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo è intervenuto sul caso: “La morte di Oltajan Nela è una vicenda tristissima, che interessa tutta la comunità ternana, perché c’è di mezzo la vita venuta a mancare di un ragazzo di appena 20 anni, un ragazzo che viveva da tempo nella nostra città. Quanto accaduto sarà accertato dalla magistratura, ma il dato di fondo è quello della perdita della vita di un ragazzo, nell’ambito di una vicenda particolarmente violenta e brutale,  in una situazione che vede la partecipazione, anche se con ruoli e responsabilità diverse, di una pluralità di persone, purtroppo anche queste giovani, anche queste ora lontane dalle priorità di una vita che a quell’età dovrebbe solo costruire e progettare il proprio futuro. Occorre sottolineare che, anche in questo caso, c’è stata una risposta pronta e chiara da parte delle forze dell’ordine che hanno ricostruito quanto accaduto e individuato coloro che saranno chiamati a rispondere di questa vicenda. Ringrazio la questura di Terni e il suo responsabile per la professionalità, la dedizione, la competenza messa in campo. In questa città non può assolutamente passare il messaggio che chi delinque non sia chiamato a rispondere del suo operato: il rispetto delle regole, ad iniziare chiaramente dal rispetto della vita umana, sono valori imprescindibili per Terni. La nostra storia, anche recentissima, dimostra che c’è un tessuto sociale e civile di spessore, un apparato di sicurezza di grande efficienza, che sanno reagire con prontezza”.

I giovani di Forza Italia hanno invece espresso perplessità sulla decisione del Questore di Terni, dott. Carmine Belfiore, di sospendere la licenza a “Lo Scalo” per un mese, il locale dove ha avuto inizio la rissa sfociato poi all’esterno nel sangue: “Quanto accaduto lunedì notte inoltre ha portato nuovamente a galla il grave problema della sicurezza che non è stato sicuramente affrontato adeguatamente dall’attuale amministrazione.È anche vero che non è possibile avere sempre sotto controllo ogni singolo metro quadrato della città e quindi nemmeno imputare tutta la colpa al governo cittadino, ma a maggior ragione con quale criterio punire un locale solo perché frequentato prima della tragedia sia dai carnefici che dalla vittima? La situazione, paragonabile alla chiusura della Cocoricò, torna oggi a ripetersi e pare ancora più assurda visto che il tutto si è svolto fuori dalla discoteca: perché chiudere per un mese un locale tranquillo e senza precedenti inquietanti, frequentato anche dai giovanissimi (soprattutto a Natale e Capodanno) gravando così pesantemente sulla situazione economica dei proprietari e dei suoi dipendenti? E chi risarcirà i gestori e tutti i dipendenti dei i gravi danni economici che tale decisione catapulterà su di loro senza che questi abbiano la minima colpa? Crediamo sia il caso di avanzare delle proposte serie sul piano della sicurezza e non di nascondersi ancora, come i recenti fatti stanno lì a dimostrare, dietro a capri espiatori senza raggiungere soluzioni adeguate ed efficaci”.

© Riproduzione riservata