Lu. Bi.
Si era ricoverata nel 1986 per un normale parto, durante il quale, a causa dell’anemia, fu sottoposta a trasfusioni “non controllate” che le procurarono la contrazione del virus “epatite C”. All’epoca dei fatti la donna aveva 31 anni, oggi, dopo 27, le è stato riconosciuto, in primo grado di giudizio, un risarcimento biologico e morale di 470mila euro.
Dopo il parto tutto sembrava essere andato nel migliore dei modi, ma a distanza di tempo, ben 13 anni dopo, la donna ha iniziato ad accusare malesseri che l’hanno spinta a fare degli accertamenti. Le è stato diagnosticato il virus dell’epatite C; siamo nel 2000, e la donna cerca di risalire alle cause che possono aver determinato la contrazione della malattia, fin quando, scorrendo i trascorsi clinici, non si ferma all’anno del parto, 1986 appunto, quando fu sottoposta a trasfusioni.
Raccolti tutti gli elementi del caso, il legale della donna, Fabio Farnesi, muove causa all’allora Usl 12, condannata in primo grado al risarcimento chiesto dall’avvocato.
©Riproduzione riservata
Terni, contrae epatite con trasfusioni durante parto / Maxirisarcimento da mezzo milione di euro
Gio, 12/12/2013 - 09:29