Lu.Bi.
Aggiornamento ore 21.00 – Il consiglio al termine della seduta ha votato due atti presentati rispettivamente dai gruppi del centro-sinistra e del centro-destra, approvando il primo con 23 voti a favore e 8 astensioni e bocciando il secondo con 23 voti contrari e 8 astensioni.
Con l’atto d’indirizzo illustrato da Giocondo Talamonti a nome dei gruppi di maggioranza si chiede che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta ad adoperarsi affinché, in collaborazione con gli altri livelli istituzionali interessati a concretizzare quanto prima alcuni obiettivi fondamentali come: la localizzazione a Terni della sede legale, amministrativa, operativa e gestionale della Asl Umbria 2; ad investire nella costruzione di una nuova sede per la Asl 2 a Colle Obito, realizzando così il progetto della Città della Salute e della Ricerca; a sollecitare il Governo nazionale allo sblocco dei fondi necessari alla ristrutturazione straordinaria e all’ammodrenamento tecnologico dell’ospedale di Terni, costruendo con la Regione ed il Governo nazionale una linea di finanziamento pluriennale che garantisca all’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Terni, una condizione di qualità strutturale e tecnologica adeguata alle competenze professionali che vi operano ed al suo ruolo di eccellenza; a mantenere alto il livello di efficienza dei servizi sanitari al cittadino, lavorando all’eliminazione di alcune difficoltà, come ad esempio.
L’altro atto d’indirizzo, sottoscritto dai gruppi d’opposizione, Lista Baldassarre, Udc, PdL e Terni Oltre, ritenendo poco chiari alcuni passaggi dell’intervento dell’assessore Tomassoni, con un tentativo di scaricare sul territorio e sui Comuni la responsabilità delle scelte, chiede con maggiore forza al sindaco un “atto di coraggio nell’impedire l’ulteriore ennesimo scippo ai danni del territorio ternano”, e per la collocazione a Terni della sede legale e amministrativa della nuova Asl, “rassegnando le dimissioni se questo risultato non dovesse essere ottenuto. Allo stesso tempo l’atto dell’opposizione chiede che la presidente della Regione dell’Umbria s’impegni, prima delle elezioni politiche, in maniera formale, affinché l’Asl 2 “per ragioni logistiche, economiche e funzionali, resti a Terni”, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi.
È ancora aperta la questione del riordino della sanità umbra. Al consiglio straordinario ha preso parte anche l'assessore regionale Franco Tomassoni, in sostituzione della tanto attesa Catiuscia Marini che invece non è intervenuta al dibattito. La seduta è stata aperta dal sindaco, Leopoldo Di Girolamo, che ha ribadito la ferma volontà dell'amministrazione di volere a Terni la sede della Asl. Ne è seguito un dibattito serrato con interventi di Giuseppe Boccolini, Enrico Melasecche, Leo Venturi, Riccardo Giubilei che è stato particolarmente incisivo nella sua 'peroratio': “è già grave che in consiglio si deve discutere sulla possibilità di un possibile trasferimento della sede Asl, e farlo per l'ennesima volta è un'umiliazione per la città di Terni”. Tutti gli interventi dei consiglieri sono andati nella stessa direzione, nessuno vuole che dalla città si spostino gli uffici strategici della sanità regionale. Una delle argomentazioni più utilizzate è stata quella sostenuta da Boccolini: “In Umbria ci sono 2 province e 2 Asl; l'unica soluzione possibile alla vicenda è che una sia a Terni e una a Perugia”.
La posta in gioco è alta, si tratta di definire infatti dove andranno le 'poltrone' delle dirigenze Asl, in previsione di un esodo da Terni verso Foligno e Spoleto. Le parole dell'assessore regionale non sono state di buon auspicio per Terni: “non è importante la sede dei servizi, ma la qualità di essi” – ha detto Tomassoni, lasciando di fatto la partita aperta. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa, ma sembra che la battaglia che dovrà combattere la giunta di Terni sia particolarmente impegnativa, anche perchè da Perugia tutto tace, e questo non è buon segno; almeno per Terni.
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