Categorie: Cronaca Terni

Terni, commercialista nei guai / 10milioni di euro di operazioni illecite accertate dalla Finanza

Utilizzo di denaro contante e operazioni frazionate per un importo complessivo superiore ai 10 milioni di euro: a farne le spese, ancora una volta, un professionista ternano il quale, in barba alla normativa antiriciclaggio, non osservava i più elementari obblighi imposti dalla legge quali quelli della registrazione e della adeguata verifica della clientela nonché l’invio della segnalazione di operazioni sospette all’Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.) della Banca d’Italia.
Ad accertarlo i Finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza i quali, nel corso di una verifica fiscale condotta nei confronti di una società ternana, operante nel settore dei trasporti, hanno contestato, al fianco di rilevanti violazioni fiscali anche una celata ed anomala operatività, connessa ad un utilizzo per così dire disinvolto di denaro contante ovvero al frazionamento di operazioni commerciali di rilevanti importi, in buona parte riconducibili ad un vorticoso giro di false fatturazioni.
Scattato così il controllo antiriciclaggio nei confronti del commercialista Ternano, nel corso del quale sono emersi tutta una serie di operazioni economico-commerciali sospette riconducibili non solo alla società verificata, ma anche ad altre attività, per una cifra totale di oltre 10.000.000 di euro.
Operazioni che venivano poste in essere con il benestare del professionista e che probabilmente lo hanno reso noto nell’ambiente. A rivolgersi a lui, infatti, anche 3 società cooperative con sede a Roma e Milano e 2 ditte individuali con sede a Pavia tutte, guarda caso, operanti nel settore dei trasporti.
Grazie alla sua “consulenza” passavano per buone operazioni che prevedevano un consistente e disinvolto utilizzo di denaro contante, operazioni vietate, frazionate e comunque sproporzionate rispetto al profilo economico delle società coinvolte in pales contrasto sia con le norme previste dalla vigente legislazione antiriciclaggio di cui al D. Lgs n.231/2007 e per le quali sono stati emanati, adottati e periodicamente aggiornati su
proposta dell’U.I.F. dal Ministero della Giustizia degli indici di anomalia proprio per valutare procedure commerciali sospette.
Il professionista in questione, tra l’altro, segnalato all’Autorità Giudiziaria per aver violato gli obblighi di registrazione sul prescritto registro antiriciclaggio dovrà ora attendere dal Ministero dell’Economia l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative con importi che potranno raggiungere il 40% dell’importo totale delle operazioni non segnalate.