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Terni, chiuso “Lo Scalo” per un mese dopo rissa da cui è scaturito accoltellamento

Pugno di ferro del Questore di Terni, dott. Carmine Belfiore che ha imposto la chiusura del locale “Lo Scalo” per un mese , applicando l’articolo 100 del Tulps , dopo la rissa scoppiata all’interno del locale e finita con l’accoltellamento di un giovane operaio albanese in Via Piemonte, poi deceduto all’ospedale di Terni “Santa Maria” di Terni per la grave lesione riportata all’aorta femorale.

L’art. 100 del R.D. 1931 n. 773, infatti, al suo primo comma, prevede che “oltre i casi indicati dalla legge, il questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.

Non è la prima volta che al locale in questione viene sospesa la licenza; l’altro precedente risale al 29 novembre 2014 quando una pattuglia della Polizia Stradale di Terni era intervenuta per una rissa in corso tra giovani, tra cui una ragazza, davanti al locale. Nonostante l’immediato intervento di due poliziotti e di due addetti alla sicurezza del locale, i giovani non avevano desistito dal darsele di santa ragione prendendosela anche con i poliziotti. Alla fine gli agenti hanno dovuto procedere all’arresto di due cittadini ternani, entrambi incensurati (di 31 e 32 anni) mentre per gli altri due ragazzi, sempre ternani e incensurati, tra cui una 17enne, è scattata la denuncia per rissa. Uno dei due arrestati, rimasto ferito con una prognosi di 25 giorni,  era stato indagato anche per il possesso di un coltello.

Sono corso ulteriori accertamenti nei confronti degli uomini predisposti alla sicurezza del locale, per accertare che abbiano agito in conformità alle norme che regolano la gestione della sicurezza all’interno dei locali pubblici. Il personale che opera all’interno dei locali deve essere infatti autorizzato da un decreto prefettizio e deve aver  frequentato un corso di specifico per ottenere l’idoneità nello svolgere la professione.

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