Richiesto il rinvio a giudizio per 20 persone, 3 dirigenti comunali e 17 ex assessori e attuali assessori del Comune di Terni, compreso il primo cittadino, Leopoldo Di Girolamo. È quanto chiesto dal sostituto procuratore Raffaele Iannella relativamente all’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle sullo smaltimento del percolato della discarica Villa Valle.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo di “turbata libertà degli incanti”, per alcuni dei quali ci sarebbero le aggravanti del concorso continuato, e sotto la lente degli inquirenti sono finite determine dirigenziali e di giunta, tutte prodotte tra il 2009 e il 2015.
Secondo l’impianto accusatorio, le determine dirigenziali, avrebbero frazionato le commesse in importi inferiori rispetto a quelli reali, aggirando così la normativa europea che stabilisce l’indizione di una gara pubblica d’appalto in presenza di una certa somma. La giunta avrebbe poi deliberato le determine dirigenziali non consentendo poi di arrivare alla gara, dove le imprese interessate avrebbero potuto presentare la loro offerta.
I dirigenti firmatari dei documenti sequestrati dai finanzieri sono Maurizio Galli, Luciano Sdogati e Marco Fattore, mentre i 17 amministratori per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio sono l’ex vicesindaco Libero Paci, Luigi Bencivenga, Roberto Fabrini, Silvano Ricci, Sandro Piermatti, Marco Malatesta, Renato Bartolini. Simone Guerra e Maria Bruna Fabbri per la precedente giunta.
Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, Daniela Tedeschi, Stefano Bucari, Carla Riccardi, Giorgio Armillei, Francesco Andreani, Cristhia Falchetti Ballerani e Emilio Giacchetti dell’attuale giunta comunale.
Il gup di Terni, Maurizio Santoloci ha fissato l’udienza preliminare per il 12 ottobre 2016.
Percolato Terni, è stato il sindaco a far partire l’indagine