Cronaca

Terni, Cgil-Fiom festeggia 115 anni con Landini “Vigiliamo su Ast”

La Fiom festeggia i suoi 115 anni a Terni con Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil-Fiom con un’intervista condotta da Dario Vergassola. L’ironia pungente del noto personaggio televisivo ha guidato Landini attraverso i temi portanti del mondo del lavoro, ma inevitabile una riflessione del segretario su Ast: “Bisogna ricordare che quella lotta – ricorda Landini – è stata importante che ha salvato l’azienda, a distanza di tempo si può dire che stata la strada giusta aver salvato la capacità produttiva e gli investimenti. Dobbiamo fare in modo che quegli accordi vengano rispettati perché qui ci sono le capacità per competere con il mercato internazionale dell’acciaio e per creare posti di lavoro”.

“Le battaglie sociali sono state fatte per cambiare lo stato di cose e migliorarle per le generazioni future – sottolinea Landini ricordando la storia del sindacato – viviamo in un paese dove i diritti non sono mai stati regalati, ma sempre conquistati”.

“Oggi siamo alla follia, andiamo nei luoghi di lavoro per chiedere che le leggi non vengano applicato perché negli anni sono state approvate norme anticostituzionali che non tutelano i lavoratori, come l’abolizione dell’articolo 18. culturalmente siamo passati da un paese che tutelava i lavoratori a uno che tutela chi licenzia. La Cgil e la Fiom sono nate per difendere i più deboli”.

Mobilitazione generale – il segretario ha affrontato la questione dei precari, dei pensionati dei contratti atipici, chiamando a raccolta tutto il mondo sindacale a “una grande mobilitazione generale per cambiare la situazione”. Landini ha poi criticato il potere politico del capitale, sostenendo che “viviamo in un mondo in cui i soldi circolano liberamente e possono arrivare nei ‘paradisi’, mentre le persone sono chiamate clandestini”. Chiare anche le idee su come ridistribuire la ricchezza per un più equo stato sociale: “Bisogna condurre una dura lotta contro evasione e tassazione iniqua. Chi ha di più deve pagare secondo le sue capacità, così come sancita dalla Costituzione. Il fisco deve essere la strada da percorrere per una maggiore equità sociale”.