Terni, centrale a biomassa di Avigliano Umbro. Franca Piacenti intervistata da TO® - Tuttoggi.info

Terni, centrale a biomassa di Avigliano Umbro. Franca Piacenti intervistata da TO®

Redazione

Terni, centrale a biomassa di Avigliano Umbro. Franca Piacenti intervistata da TO®

Dom, 02/12/2012 - 19:00

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Riccardo Foglietta

Da alcuni mesi numerosi cittadini di Avigliano Umbro stanno tentando di contrastare la messa in opera di una centrale a biomassa sul territorio del Comune. TO® ha avuto la possibilità di intervistare in merito alla questione Franca Piacenti, presidente del Comitato per la tutela della salute e dell’ambiente del Comune di Avigliano Umbro e dei paesi confinanti.
TO®: Come e perché nasce il Comitato?
Franca Piacenti: Il Comitato, che è apolitico ed apartitico, nasce dopo l’inizio dei lavori per la realizzazione della mini centrale a biomassa; alcuni cittadini hanno iniziato a mobilitarsi già verso la fine del mese di agosto ed a settembre lo statuto è stato ufficialmente registrato in Comune. Verso la fine di agosto, infatti, alcuni cittadini hanno iniziato a notare qualcosa di strano nella zona industriale del nostro paese, che storicamente è sempre stato a vocazione agricola ed artigianale e che in quell’area vede la presenza di alcune imprese artigiane, ovvero la costruzione di una struttura molto grande di cui nessuno conosceva la destinazione d’uso: successivamente hanno iniziato a circolare alcune voci che identificavano tale struttura con una centrale a biomassa. Tali “voci” hanno trovato in seguito conferma quando è stato scoperto che, effettivamente, tre società stanno realizzando una mini centrale, ovvero la Genera Spa, la 4MB e la Network Spa. Il terreno su cui sono in corso i lavori è di proprietà di un privato, che fa parte di una di queste tre società.
TO®: Quali sono state, in seguito, le iniziative prese dal Comitato?
F. P.: Una volta presa visione, presso il Comune, sia del progetto che della documentazione relativi alla mini centrale ci siamo messi all’opera per realizzare una petizione, per chiedere all’amministrazione comunale i motivi per cui la cittadinanza non era stata informata dei fatti e non era stata interpellata per esprimere il proprio parere in merito alla costruzione di quella che sarebbe la prima industria sorta nel nostro territorio. Mediante tale petizione, inoltre, volevamo anche ottenere delucidazioni in merito ad altri due aspetti importanti della faccenda. Il primo riguardante il legno utilizzato per alimentare la mini centrale: la 4MB, ditta fornitrice, dovrebbe infatti reperire una ingente quantità di scarti della lavorazione del legname, quantità difficilmente reperibile sul territorio. Da dove dovrebbe provenire quel legno? Si tenga conto del fatto che in Umbria è stato tolto l’obbligo di reperire queste fonti di energia nel raggio di settanta chilometri. Come possono i cittadini essere sicuri che il materiale non sia in alcun modo contaminato, non essendo certificato? L’altro aspetto riguarda un passaggio del progetto realizzativo, in cui viene specificato che per produrre sempre la stessa quantità di energia l’impianto deve mantenere il calore costante e che, se non dovesse bastare il legname a disposizione, potrebbe essere utilizzata una miscela di materiali opportunamente rimescolati. Il problema, però, è che in tale progetto non è scritto quali saranno tali materiali.
TO®: Quale è stata la risposta dell’amministrazione comunale a tale petizione?
F. P.: Non è mai stata consegnata ufficialmente perché il Sindaco Giuseppe Chianella, quando ha saputo della raccolta firme che stavamo effettuando per poter presentare il documento, ha indetto un’assemblea pubblica per parlare con i cittadini della faccenda. Nel corso di tale assemblea il Sindaco ha dichiarato di non aver potuto informare la cittadinanza, riguardo alla realizzazione della mini centrale a biogas, poiché era in corso la festa del paese e che, per avallare tale realizzazione, si era fatto riferimento ad una Procedura abilitativa semplificata, che non prevede la valutazione di impatto ambientale. Tale Procedura, infatti, è applicabile nel caso di centrali con una potenza energetica inferiore ad un megawatt: la mini centrale che dovrebbe sorgere ad Avigliano ha una potenza prevista di novecentonovantanovemila watt. Ai cittadini non sono pervenute altre risposte, né dal Sindaco né dagli assessori comunali presenti; si tenga conto del fatto che la zona limitrofa alla mini centrale, comprendente l’area boschiva di Farnetta, è tutelata dallo Stato in quanto Sito di Interesse Comunitario.
TO®: Il Comitato, dopo questa assemblea, ha messo in campo ulteriori iniziative?
F. P.: Abbiamo organizzato una nuova assemblea pubblica ed informativa, con la presenza degli avvocati da noi nominati per agire legalmente nei confronti del Comune e degli enti predisposti ai dovuti controlli, nel corso della quale i cittadini presenti hanno fatto domande ed hanno ricevuto risposte. Dati scientifici alla mano, di fatto, una centrale a biomassa emette polveri sottili ed in più la legge prevede la possibilità di riconvertire, con una modifica sostanziale dell’impianto, una centrale a biomassa in inceneritore. Il Comune in passato ha sempre rifiutato la possibilità di un confronto con il Comitato, così gli avvocati da noi nominati hanno inviato una lettera alla Provincia di Terni, che ha risposto chiedendo al Comune di Avigliano Umbro di redigere una relazione dettagliata su quanto è stato fatto dal Comune. Anche l’amministrazione comunale, in seguito, ha risposto ad una lettera inviata dagli avvocati nominati dal Comitato, accettando il controllo congiunto dei tecnici nominati dal Comune stesso e del tecnico nominato dal Comitato. Il sopralluogo tecnico, che verrà svolto presso il cantiere interessato, avverrà domani e sarà finalizzato alla verifica delle distanze presenti fra la mini centrale e la strada, le abitazioni e l’area circostante, Sito di Interesse Comunitario. L’undici novembre, inoltre, si è svolta una marcia pacifica di protesta, a cui hanno partecipato circa trecento persone e che è partita dal Comune per arrivare fino al cantiere. Entro il nove dicembre, infine, è previsto un confronto in Comune fra il Sindaco ed una delegazione del Comitato.

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