Cronaca

Terni, Cardeto game over? | Residenti danno il buon esempio al Comune

Lo scorso 22 marzo i residenti del quartiere Cardeto avevano organizzato un ‘presidio-funerale’ per manifestare contro l’incuria nella quale il Comune ha lasciato una delle zone più frequentate della città, anzi, una delle zone che erano tra le più frequentate della città. Dopo la chiusura del parco Cardeto, infatti, la zona ha perso molta dell’attrattiva che esercitava in precedenza, con danni non solo agli esercenti che hanno visto diminuire sensibilmente il transito di clienti, ma anche per la distrazione con la quale la stessa amministrazione ha iniziato a considerare il quartiere. Dopo la protesta, i cittadini si sono raccolti in quello che è stato definito il ‘contagio’; rastrelli, zappe, piantine comprate di propria tasca per riqualificare le aiuole e piccoli spazzi verdi, e un po’ di fantasia per decorare il quartiere con nastri colorati e cartelli con aforismi relativi alla bellezza e all’ottimismo.

Il giorno dopo il sit-in di protesta dei cittadini, l’assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Bucari, si era subito precipitato nel ricordare che: “Il Comune di Terni segue con grande attenzione le vicende relative all’intervento privato su suolo pubblico del parco di Cardeto, al momento siamo ancora nel rispetto delle scadenze contrattuali previste che fissano per la fine di maggio il completamento di alcune strutture sportive e degli spogliatoi e per la fine del 2016 delle restanti infrastrutture sportive e della nuova palazzina dei servizi. Il nostro auspicio – confermava Bucari – è che l’affidatario rispetti tutta la tempistica prevista. Siamo comunque pronti ad intervenire con eventuali sanzioni così come da contratto, arrivando alla rescissione del medesimo se le inadempienze fossero gravi e dovessero perdurare. L’interesse principale del Comune è quello di restituire quanto prima il parco valorizzato alla cittadinanza, ad iniziare dai residenti del quartiere”.  

Ma ci sono delle novità importanti che riguardano il futuro del parco. Questa mattina, lo stesso assessore, ha ricevuto una delegazione dei residenti del quartiere Cardeto che volevano chiarezza sul futuro sempre più incerto del parco. La risposta ricevuta dall’assessore è stata ben lontana dai toni rassicuranti e garantisti della nota uscita subito dopo la protesta. Bucari avrebbe infatti confermato ai cittadini che soltanto una parte del parco dovrebbe riaprire entro luglio, mentre per quella che si trova nei pressi del vecchio stagno e del bar non ci sono garanzie. I soldi sarebbero finiti e il progetto sarebbe stato troppo ambizioso rispetto a quanto era nelle possibilità del privato che sta eseguendo i lavori. Bucari avrebbe anche promesso di applicare una sanzione di 1500 euro al giorno per ogni giorno di ritardo nei lavori accumulato, ‘pena’ difficilmente applicabile se è vero che di soldi non ce ne sono. E, soprattutto, il problema rimarrebbe; Cardeto rimarebbe un sogno.

Così, dopo questo colloquio, i residenti del quartiere hanno organizzato un’altra giornata di pulizie; armati di ramazze, falcetti, zappe, vanghe, hanno iniziato a ‘disboscare’ la zona limitrofa alle scuole tecniche e linguistiche. Sotto il caldo sole di oggi, una decina di volontari (insieme al gruppo Retake che intanto lavorava nella parta alta di Via Battisti, quella dopo il sottopassaggio) hanno voluto dare al Comune il buon esempio e mandare un segnale chiaro su quanto i residenti tengano al loro quartiere.

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