Grazie ad un’indagine tradizionale l’Arma di Terni è riuscita ad individuare e smantellare un gruppo multietnico di pusher che, con base nel centro storico del capoluogo, spacciava hashish ai giovani recidendo anche uno dei canali di rifornimento romano dello stupefacente.
Si tratta di un gruppo molto eterogeneo capeggiato da un 23enne egiziano che riforniva i giovani ternani di “fumo”.
Le indagini, portate avanti per sei mesi dal Nucleo Investigativo con numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento e con l’ausilio di videoriprese ed intercettazioni, hanno dimostrato che l’egiziano, aiutato dalla sua compagna, una 47enne romena, riusciva a soddisfare una fitta rete di clienti avvalendosi di pusher ancora più giovani di lui. Infatti i suoi “cavalli” erano 4 ragazzi appena maggiorenni, 2 egiziani come il “leader”, uno marocchino ed il quarto un moldavo. Alcuni di loro erano anche ospiti presso centri di accoglienza locali.
Nel corso dell’attività investigativa, oltre a segnalare quali consumatori una decina di clienti, i militari avevano già riscontrato la costante attività di spaccio di droga arrivando ad arrestare 3 appartenenti al gruppo.
Infatti 2 di loro erano stati trovati in possesso di un etto di hashish ed il terzo era stato intercettato con 1 chilogrammo dello stesso stupefacente, già suddiviso in 10 panetti da 100 grammi, alla stazione ferroviaria centrale di Terni di ritorno in treno dalla Capitale dove aveva effettuato il “carico” da un 30enne marocchino, uno dei canali di rifornimento romano del gruppo.
Il materiale probatorio acquisito dagli inquirenti a carico dei 7 indagati ha portato all’emissione, da parte del G.I.P. di Terni, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del “responsabile” del gruppo e del loro fornitore romano. Entrambi i destinatari della misura restrittiva sono stati rintracciati dai Carabinieri il primo a Terni ed il secondo a Roma ed associati alle locali case circondariali.
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