Terni

Terni, caos vaccini | Focolaio Covid a scuola

Caos vaccini – Nel giorno del “Vaccine day” l’hub di Terni è stato letteralmente preso d’assalto dai cittadini, ma è scoppiato il caos. Il motivo è che le dosi disponibili non sono riuscite a coprire la richiesta, circa 2000 ternani per 200 dosi senza prenotazione, e molti utenti sono stati rimandati a casa. Coloro che erano riusciti a prenotare un appuntamento sono riusciti ad avere la dose di vaccino, più i primi 200 cittadini arrivati senza prenotazione; gli altri tutti a casa, con l’invito a ripresentarsi il 12 dicembre. Si è creata dunque una situazione di tensione che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, costrette a chiudere le vie di accesso all‘hub vaccinale.

Caos vaccini anche a Narni

Caos anche a Narni, dove il personale addetto non era preparato ad accogliere i cittadini che sono stati mandati via per la mancanza di vaccini disponibili.

Focolaio a scuola

In una scuola di Terni, il “Fatati” di Gabelletta, si è anche registrato un focolaio Covid, con più classi coinvolte. Visto l’alto numero di studenti positivi e le quarantene in successione, la dirigente avrebbe deciso di avviare uno screening a tappeto su tutta la popolazione scolastica per evitare la diffusione dei contagi.

Il Pd Terni su caos vaccini

“Il Vaccine day’ è stato uno schiaffo in faccia alla maturità e al senso di responsabilità degli almeno duemila ternani che si sono messi disciplinatamente in fila per il richiamo – si legge in una nota della segreteria dell’Unione comunale Pd Terni, intervenuta sul caos vaccini – “Quello che è successo oggi a Terni con il primo dei due ‘Vaccine day’ ha del surreale: a quasi due anni dall’inizio della pandemia, centinaia di cittadini che si sono recati all’hub vaccinale sono stati mandati via nel primo pomeriggio per l’assenza di dosi da assegnare senza prenotazione, come era stato dichiarato. Se la tensione non è sfociata in manifestazioni violente lo si deve all’intervento delle forze dell’ordine e al senso di civiltà delle persone in fila che hanno mantenuto il controllo dopo aver appreso che le dosi a disposizione erano soltanto duecento, in contrasto con l’incredibile inettitudine e incapacità organizzativa della gestione su tutti i livelli, dalla Regione al Comune. Con buona pace della Lega, che ha fatto credere ai cittadini che fosse necessario pescare classe politica e dirigente per la sanità in Veneto. La percezione delle problematiche dell’assessore regionale Coletto sembra essere perfettamente in linea con il raffazzonato piano sanitario che questa Regione sta propinando. Bisogna necessariamente farsi alcune domande, perché è impensabile che si ritenesse che il vaccine day non attirasse centinaia e centinaia di persone. O si sperava in un fallimento? Bisogna chiedersi – conclude la nota – come è stato possibile un tale caos, perché all’hub di Terni sono state date soltanto duecento dosi e se il Comune di Terni ne era al corrente. C’è un problema di comunicazione tra palazzo Spada e palazzo Donini, che scaturisce da problemi politici interni o c’è stato del banale lassismo? Domenica prossima è prevista la seconda giornata vaccinale, per cui chiederemo in ogni sede i dettagli organizzativi, non prima che vengano fatte le dovute scuse a tutte quelle persone in fila al freddo a cui si è causato un forte disagio”.

Senso Civico all’attacco

Il capogruppo di Senso Civico, Alessandro Gentiletti commenta: “Quanto accaduto oggi all’hub vaccinale di Terni è inaccettabile. Quasi duemila ternani si sono messi in fila per ricevere la terza dose del vaccino anticovid ma le dosi disponibili sarebbero state a malapena 250. Il sindaco si attivi immediatamente con l’assessore regionale per verificare, avere chiarimenti e pretenda il dovuto rispetto per la nostra città. Occorre avere molte più dosi a disposizione ed intensificare gli open day; occorre che ai ternani sia data la possibilità di prenotarsi e potersi vaccinare a Terni. Servono più risorse e più personale. Servono subito. Nessuno di noi, di qualunque schieramento politico, può consentire che la nostra città sia trattata in questo modo. Vaccinarsi è un diritto”.