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Terni, caos politica | Per le opposizioni il Pd è allo sbando

I numeri non sono un’opinione e la maggioranza non c’è più“. È il primo commento di Marco Cecconi capogruppo di FdI-An, il promotore della proposta di revoca al presidente Giuseppe Mascio votata ieri in Consiglio Comunale. Mentre un sondaggio diffuso ieri da “Il Sole 24 Ore”, indica un gradimento molto elevato per il sindaco di Terni pari al 52,5%, la sua maggioranza vacilla e si frammenta in camera di Consiglio. 

 “Piuttosto che preoccuparmi delle sorti di Mascio – spiega Cecconi – fossi nei panni del sindaco cercherei di capire come governare una città senza avere i numeri per farlo. Per poter garantire una linea minima di indirizzo servono almeno 17 voti e come si è visto ieri Di Girolamo non li ha. Il sindaco – prosegue  – promette cambi di ritmo dimenticandosi che Terni ha delle emergenze quotidiane (mense, cinecittà, livello occupazionale) a cui il Pd non è in grado di porre rimedio. Diciamocelo chiaramente: La toppa è peggio del buco. Per la giunta di sinistra che governa la città è arrivata la resa dei conti. A monte e a valle dei contrasti interni che stanno mandando in frantumi la coalizione che sostiene o dovrebbe sostenere il sindaco, ci sono bombe ad orologeria che noi avevamo denunciato da mesi, ma che evidentemente il Pd e i suoi alleati pensavano, sbagliando, di poter continuare a schivare per chissà quanto altro tempo ancora. Intanto, la corda sulla quale volteggiano in aria, solitari e senza rete, Di Girolamo e compagni, subisce la scossa della mozione di revoca del presidente del consiglio comunale Giuseppe Mascio, emblema di un governo cittadino in balia delle onde. I funamboli di Palazzo Spada rischiano di cadere, in basso a sinistra“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Thomas De Luca 5 stelle che non perde occasione per dare una stoccata al primo cittadino e invitare il presidente del Consiglio a prendere atto dei numeri espressi dalla votazione e a rassegnare le dimissioni:

Il voto espresso ieri sera in consiglio comunale è una chiara sfiducia al presidente del consiglio che farebbe bene a trarre le sue conclusioni e a rassegnare le  dimissioni. Se Mascio è stato eletto con 17 voti favorevoli, bastano politicamente 17 voti contrari per rimetterlo a sedere fra i banchi del consiglio”. Lo scrive, in una propria nota diffusa stamattina, il consigliere Thomas De Luca del Movimento 5 Stelle.
“Il sindaco Di Girolamo da parte sua – continua De Luca – si cimenta nell’accusa di apostasia verso chi ha votato la sfiducia a Mascio. Prima di parlare di trasparenza il sindaco tiri fuori i suoi finanziamenti elettorali, li pubblichi sul sito e dia spiegazioni ai suoi elettori su quello che più che un rendiconto assume i tratti di un manifesto politico. Queste ambiguità non sono più sostenibili in una città come Terni. Dia spiegazioni a chi ha creduto alle sue promesse fatte all’associazione Libera con l’impegno “Riparte il futuro” campagna contro la corruzione, totalmente disatteso. Il segnale reale di questa sfiducia di fatto – conclude De Luca –  è che la città non può più sopportare di essere ostaggio di questa giunta inadeguata e immobile