Lu. Bi.
220mila euro, è una delle cifre su cui si gioca la partita, tanto per rimanere in tema di sport, tra la Provincia e le società sportive che hanno sottoscritto con l'ente contratti di utenza a prezzi vantaggiosi. Vantaggiosi è un eufemismo, visto che ora la Provincia, dopo i tagli della spending review, si ritrova a dover affrontare spese di gestione degli impianti che non riesce a sostenere. Ecco dunque la soluzione; una lettera inviata alle varie società sportive di Orvieto con il diktat della chiusura degli impianti sportivi. L'ente chiederebbe una contributo di 200mila euro per le spese di acqua, luce, gas e altri capitoli. Ovviamente i contraenti non ne vogliono sapere di un esborso simile, visto che erano riusciti ad avere prezzi 'da amico'. Basta fare 2 conti: la Provincia spende circa 400mila euro l'anno per la gestione delle strutture sportive, e ne incassa poco meno di 100mila. Non ci vuole una laurea in matematica per capire che i conti non tornano e il Pdl incalza con il consigliere provinciale Andrea Sacripanti che definisce l'atteggiamento dell'ente “intimidatorio”. “Quanto sta accadendo – afferma Sacripanti in una nota – è di una gravità inaudita. La Provincia è l’unico soggetto contrattualmente obbligato al pagamento delle utenze e non può avanzare alcun diritto nei confronti delle associazioni sportive, né costringere quest’ultime a sottoscrivere impegni di spesa tanto più minacciando la revoca delle autorizzazioni”.
Secondo i conti del consigliere del Pdl la situazione sarebbe davvero grottesca: “Facendo i conti per tutta la durata della convenzione – afferma il consigliere – mentre la Provincia ha ricevuto soltanto 91 mila euro, di cui 90 mila da A. di A. e mille dalla coop Carli che gestisce gli impianti orvietani, gli stessi gestori hanno incassato dalle associazioni sportive circa 1 milione e 80 mila euro. Di questi 900 mila li ha introitati l’A. di A. e 180 mila la coop Carli. In questo contesto la Provincia, oltre a dover provvedere alle manutenzioni, in virtù della convenzione si è obbligata a sostenere il pagamento di tutte le utenze per un costo annuo di circa 420 mila euro. Cifre che rispecchiano una gestione a dir poco fallimentare che non può gravare, ancora una volta, sulle spalle dei cittadini e delle associazioni sportive”.
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