Il Sii di Terni e il nuovo acquedotto Pentima – Scheggino finiscono al centro di due inchieste parallele, entrambe nate da un esposto presentato a fine agosto 2016, a cui se ne sarebbe aggiunto un altro più di recente. Proprio mentre l’approvvigionamento idrico e la gestione del servizio stanno generando un vero e proprio ‘caso acqua’ in città, tra pozzi inquinati e polemiche sulla nuova infrastruttura (al centro della manifestazione di protesta del 24 febbraio scorso a Ferentillo). E per fare il punto su questi ultimi due aspetti, per domattina il presidente ed il direttore generale del Servizio idrico integrato, Stefano Puliti e Paolo Rueca, avevano convocato, già da qualche giorno, una conferenza stampa. Incontro che probabilmente però sarà monopolizzato dalla notizia della doppia inchiesta che vede coinvolta l’azienda consortile (di proprietà dei Comuni della Provincia di Terni per la parte pubblica e di Asm, Aman e Umbriadue per la parte privata).
Composizione del Sii sotto la lente – Il Servizio idrico integrato è finito infatti da qualche mese sotto la lente della magistratura, penale e contabile. In particolare la Corte dei conti vuole vedere più chiaro su alcune dinamiche interne dello stesso Sii. E per questo la Procura generale della magistratura contabile ha aperto un’inchiesta, chiedendo documentazione ai vari enti legati all’azienda consortile, tra cui il Comune di Terni. Nel mirino della Corte dei conti in particolare ci sarebbe la gara per la selezione del socio privato del Sii svolta nel novembre 2001. Una vicenda che parte da lontano, quindi, ma con ripercussioni ancora attuali. Soprattutto con riferimento ai lavori per la realizzazione dell’acquedotto. Su temi analoghi sta indagando anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che ha aperto un’indagine parallela a seguito dello stesso esposto. Magistratura penale che avrebbe iscritto diverse persone nel registro degli indagati notificando nei giorni scorsi alcuni avvisi di garanzia.
Una doppia inchiesta avviata dopo l’esposto presentato dai consiglieri comunali e regionali del Movimento 5 stelle, rappresentati dall’avvocato Valeria Passeri. A cui si sono aggiunti gli atti e le denunce del comitato No Acquedotto.
La discussione politica – Le novità sull’inchiesta sono esplose proprio mentre sulla portata d’acqua del nuovo acquedotto e sui subappalti dell’infrastruttura avevano presentato due interrogazioni i consiglieri del Movimento 5 stelle. A cui ha risposto il sindaco Di Girolamo nelle ultime ore: “Le verifiche tecniche sulla portata delle acque del nuovo acquedotto sono state effettuate e garantiscono tutti i requisiti posti alla base della progettazione; sono stati concessi dei subappalti per lavori regolarmente richiesti e autorizzati nel rispetto dei limiti di legge”.
“In merito alle prove di emungimento – sottolinea il sindaco Leopoldo Di Girolamo – ho descritto tutte le operazioni effettuate dal 2014 ad oggi elencando le prove che si sono rese necessarie per la verifica della portata delle acque, verifiche che hanno seguito l’andamento dei lavori di perforazione dei nuovi pozzi e che hanno portato ad aggiustamenti nelle modalità operative. Il prelievo di acqua nell’area individuata garantisce nel tempo tutti i requisiti posti alla base della progettazione. Nel caso di due pozzi che hanno dato risultati imprevedibili in fase progettuale, i medesimi saranno ricollocati all’interno dell’area di cooptazione individuata nell’ottica di ottenere, anche in questo caso, le portate attese. Per quanto attiene il rischio sismico, sono stati adottati tutti gli accorgimenti tecnici e le verifiche preliminari allo scopo di escludere interconnessioni idrogeologiche tra le falde superficiali e la falda di base, anche in prossimità di un’ex discarica. Dalle analisi condotte da ARPA non è emersa alcuna contaminazione”.
“In riferimento alla trasformazione dell’assetto societario dell’impresa esecutrice – conclude il sindaco – sono stati concessi dei subappalti per i lavori regolarmente richiesti da Severn Trent Italia S.p.a. e autorizzati dalla SII ai sensi e nel rispetto dei limiti di legge. Sono stati pienamente rispettati i limiti previsti dalla normativa anche per quanto attiene alle misure percentuali appaltabili. Inoltre, ho provveduto a fornire i nominativi delle 8 ditte che hanno ricevuto il subappalto da Severn Trent Italia Spa”.
(Ha collaborato Sara Fratepietro)