Cronaca

Terni, buco milionario del Comune | Fdi-An “Disonestà politica, l’impero è crollato”

Il documento dei Revisori dei Conti arrivato in Comune nei giorni scorsi, ha evidenziato numerose criticità nella gestione finanziaria dell’Ente e, nella relazione del consuntivo di bilancio 2016 ha rilevato un indebitamento da 170 milioni e 50 milioni di disavanzo. Sulla questione è intervenuto il consigliere comunale Marco Cecconi (FdI-An) che vede nella relazione “il crollo dell’impero”.

Il consigliere, a partire dal primo documento dei Revisori arrivato all’attuale consiliatura nel 2013, nel ritenere conclamata l’incapacità di gestire adeguatamente le casse dell’Ente, aggiunge: “Una pessima, conclamata, capacità di riscossione dell’Ente – sottolinea Cecconi – rende inattendibili le previsioni di entrata (multe, tributi, recupero evasione) e non fa altro che aumentare la mole sempre troppo ingente dei residui attivi farlocchi, destinati prima o poi a dover essere cancellati: il che significa che concorre fatalmente ad aumentare il totale dei debiti”.

Oltre alla questione delle previsioni di entrata “inattendibili”, il consigliere contesta la gestione delle partecipate del Comune, questione che sarebbe stata rimandata per troppo tempo e avrebbe portato a risultati catastrofici e: “ha prodotto il risultato di milioni di euro che ballano a carico del Comune verso le sue stesse aziende, con l’aggravante “inammissibile” a detta degli stessi Revisori, di contenziosi legali, contestazioni, decreti ingiuntivi, interessi di mora e chi più ne ha più ne metta”.

Non solo. Ci sarebbero anche altri debiti che non risulterebbero inscritti nel piano di predissesto che deve essere approvato dalla Corte dei Conti e dal Ministero Dell’Interno. Cecconi fa poi riferimento al ricorso alle anticipazioni di tesoreria che: “continua ad essere fuori-misura – afferma il consigliere di FdI-An – (con poco meno di 10milioni ancora da restituire al dicembre scorso) e continua a strangolare i conti di Palazzo Spada: che (anche queste sono eccezioni mosse ancora una volta dai Revisori) ha peggiorato nettamente non a caso la propria capacità di pagamento persino rispetto all’anno scorso, esponendo le casse comunali all’ulteriore aggravio di altri interessi, in questo caso quelli applicati dai creditori”.

In chiusura Cecconi lancia la stoccata finale: “Sono esattamente i vizi, per restare ai conti, che hanno provocato un predissesto destinato di questo passo a diventare default. Sono la fotografia di una disonestà politica mistificatrice che ancora una volta si pretende di scaricare sulla responsabilità del consiglio comunale. Sono la fotografia del crollo di un impero costruito su basi d’argilla”.