Luca Biribanti
Gioielli, apparecchi tecnologici, oggetti di valore, costituiscono l'ingente refurtiva recuperata dagli agenti della questura di Terni, dopo aver sgominato una banda specializzata nei furti in appartamento. Il blitz della Polizia è arrivato dritto al cuore dell'organizzazione criminale: sono stati arrestati per furto e riciclaggio 9 cittadini albanesi e un cittadino rumeno, mentre l'undicesimo elemento della banda, di nazionalità albanese, è in fuga e probabilmente ha già lasciato l'Italia.
100 sono stati i furti messi a segno dall'organizzazione criminale che era diventata l'incubo della città, tanto che gli agenti hanno impiegati mesi di indagine per portare a termine con succe l'operazione che è stata illustrata dal procuratore della Repubblica, Cesare Martellino, il questore, Carmine Belfiore e il comandante della squadra mobile, Francesco Petitti.
4 dei fermati sono risultati essere clandestini, mentre gli altri 6, residenti a Terni, sono risultati essere regolarmente sul territorio nazionale, grazie a impieghi sui quali gli inquirenti stanno indagando per capire se siano lavori fittizi o veri.
La banda agiva sul far della sera, quando il buio calava sulla città, e andava avanti fino a notte fonda, con una media 4 o 5 colpi a notte, agendo “come fantasmi” per usare le parole del comandante della squadra mobile, Francesco Petitti, senza lasciare tracce.
Per non essere sorpresi i membri della banda utilizzavano un linguaggio in codice “andiamo a prenderci un caffè”, per pianificare un nuovo colpo, “il caffè è buono buono” per un bottino ricco e tutti avevano un ruolo ben preciso all'interno dell'organizzazione. Il più anziano del gruppo fungeva da 'palo' ed era la mente della banda insieme ad una donna; i più giovani invece, secondo turni ben precisi, era i manovali, i veri e propri ladri.
Il questore di Terni, Carmine Bellesini, ha fornito numeri impressionanti, 569 furti, dato sul quale il neo insediato Bellesini ha subito cercato di lavorare “Dopo la mia nomina ho capito che questo dei furti in appartamento era uno dei problemi più gravi da risolvere in città. Questa operazione non risolve certo il problema, ma almeno la città è un po' più sicura”.
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