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Terni, baby spacciatori presi con 3mila dosi di droga nella macchina di papà

Due giovani ternani, di 18 e 19 anni, sono stati arrestati dagli agenti della Questura di Terni per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due, R.D. e M.M. le generalità, sono stati fermati dai poliziotti nella notte tra venerdì e sabato, durante un servizio disposto dal Questore, Carmine Belfiore nell’ambito del progetto “Terni Città Sicura”.

I ragazzi sono stati visti da una pattuglia dell’Antidroga mentre parlottavano con alcune persone in un bar di Via Dello Stadio, già note alle forze dell’ordine per reati inerenti allo spaccio. Gli agenti hanno deciso di eseguire un controllo: i giovani hanno subito ammesso di avere una dose di hashish che avrebbero poi consumato la sera stessa, ma, il loro comportamento che denotava nervosismo, ha indotto i poliziotti ad approfondire gli accertamenti sull’auto, una Ford Fiesta risultata intestata al padre del 18enne. Durante la perquisizione, è stato rinvenuto un chilo di hashish, diviso in panetti, occultato all’interno della custodia del triangolo di emergenza. Trovati anche 5 gr. di erba.

La droga destinata allo spaccio tra giovani. Lo scrive il giudice nell’ordinanza di convalida dell’arresto per l’applicazione delle misure cautelari. Perchè “l’azione a fine di spaccio nel caso concreto è grave perché i due giovani – seppur incensurati – avrebbero alimentato di fatto in modo sostanziale la diffusione della droga tra i giovani della città, atteso che un uso personale nel caso di specie è del tutto inipotizzabile in via logica, e che dunque il fatto deve essere valutato nella sua potenzialità delittuosa e in riferimento ai danni per la· collettività”, e ancora “considerato che i due soggetti non hanno certo trovato la droga e gli strumenti per la preparazione delle dosi per caso, ma che la dinamica presuppone un contatto strutturato con corriere intermedio a sua volta collegato con forme criminali organizzate e che – dunque – il loro operato è verosimilmente silente ma permanente e continuo, e che questa tipologia di soggetti rappresenta un pericoloso ed appunto silente livello intermedio del grande ciclo dello spaccio, livello che poi garantisce la reale, sistematica e pratica diffusione della droga nelle mani dei giovani consumatori a livello locale”.

Dai panetti, i giovani avrebbero potuto ricavare circa 3mila dose che, una volta immesse sul mercato, avrebbero potuto fruttare circa 60mila euro di guadagno. Entrambi i giovani, risultano essere figli di commercianti del ternano e, nell’ambito delle perquisizioni domiciliari, sono stati trovati bilancini di precisione e coltelli adatti al taglio della droga.

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