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Terni, avvocati, dentisti e commercialisti ‘poveri’ / Finanza scopre maxievasione

Complessivamente sfioravano la soglia della povertà: 6 professionisti fra i quali tre avvocati, un commercialista, un dentista ed un odontoiatra. Dichiaravano un volume di affari di circa 40.000 euro annui. Il che significa un reddito netto di circa 1.000 euro al mese.
A smentirli i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Terni, i quali accertavano come in realtà i professionisti conseguissero un volume d’affari assai più cospicuo, in alcuni casi pari al decuplo delle somme dichiarate, nascondendo così al Fisco la loro reale capacità contributiva.
Per stanarli, gli uomini delle fiamme gialle sono dovuti ricorrere allo strumento degli accertamenti bancari. Molti dei versamenti e dei prelevamenti emersi dai conti correnti non trovavano riscontro con le registrazioni contabili. Cospicue movimentazioni quotidiane, che nel complesso evidenziavano una sorta di propensione al “risparmio” fiscale, costante nel tempo. Movimentazioni difficili da giustificare, a meno di voler ammettere che si trattasse di compensi provenienti dalle proprie attività professionali.
In particolare, fra tutti, si evidenziava l’evasione posta in essere dal commercialista, di gran lunga più elevata di quanto dichiarato al Fisco.
Il consulente ha infatti “dimenticato” di dichiarare introiti finanziari per oltre 1.000.000 di euro nell’arco di 4 anni, secondo quanto emerso dal raffronto con la scarna documentazione contabile esibita. A fronte dei 170.000 euro dichiarati, infatti, i militari constatavano un reale volume d’affari di oltre un milione e mezzo di euro, con un reddito pari a circa 12.000 euro al mese.
Gli interventi dellle Fiamme Gialle di Terni nei confronti dei lavoratori autonomi nel corso del 2014 sottolineano ancora una volta il pressante impegno della Guardia di Finanza di Terni nel settore della tutela delle entrate che complessivamente ha già permesso il recupero a tassazione di una base imponibile di oltre 2.000.000 di euro ed un’IVA dovuta pari circa 130.000 euro.
Per tutti i contribuenti, gli uffici finanziari provvederanno al recupero delle tasse non pagate nonché ad applicare le sanzioni pecuniarie, piuttosto consistenti, previste dalla normativa vigente.