Innalzare la competitività dell’Umbria, promuovendo innovazione tecnologica ed economia della conoscenza attraverso la creazione di una rete di piccole e medie imprese, fino ad arrivare alla costituzione di un vero e proprio distretto tecnologico in grado di guardare oltre i confini regionali e anche nazionali. La sfida della Regione Umbria per la qualificazione e una nuova stagione di sviluppo del sistema produttivo regionale parte da Terni dove, con un incontro nella sede dell’Isrim (Istituto superiore di ricerca e formazione sui materiali speciali), sono state presentate le opportunità e le azioni del progetto comunitario “Med Technopolis” e sono state avviate ufficialmente le attività del “Pumas”, Polo di innovazione umbro materiali speciali e micro-nanotecnologie, uno dei quattro Poli promossi e finanziati dalla Regione Umbria per sostenere l’evoluzione delle reti di impresa che si sono formate in settori strategici. Il “Pumas”, società consortile costituita nel febbraio 2011, conta oggi una quarantina di imprese socie, mentre altre cinque sono in attesa di aderire. L’obiettivo principale, è stato ricordato, è quello di rafforzare la competitività delle imprese operanti nei settori industriali che caratterizzano il territorio, spesso definiti maturi, quali chimica, metallurgia, siderurgia ed edilizia, in modo da diversificare le opportunità di business, accrescere la capacità di penetrare e di consolidare la presenza dell’imprenditoria locale in mercati qualificati, internazionali e caratterizzati da elevato valore aggiunto. Inoltre, si vuol stimolare il radicamento sul territorio della cultura della ricerca e dell’innovazione e, per questa via, rafforzare la collaborazione con l’Università del territorio. Il “Pumas” si propone anche di potenziare le attività di ricerca e sviluppo, aumentando l’utilizzazione dei risultati e valorizzando le competenze qualificate. Le principali aree di attività sono quelle delle nanotecnologie per l’energia e per l’elettronica; materiali elettro-magnetici o ottici nanostrutturati per dispositivi e sensori; materiali metallici; edilizia sostenibile; rivestimenti superficiali di materiali metallici, ceramici, polimerici e compositi; materiali per l’ambiente. La piattaforma tecnologica che il Polo sta implementando, è stato detto, offre alle imprese aderenti la possibilità di acquisire servizi altamente specialistici, orientati all’innovazione di prodotto e di processo, a tariffe convenzionate inferiori al costo di mercato, con evidenti vantaggi in termini di accesso alle nuove tecnologie. Il “Pumas”, è stato sottolineato, è anche uno strumento per regolare e rafforzare il rapporto tra imprese ed Università, facilitando la conoscenza reciproca e lo scambio di informazioni ma anche l’erogazione di servizi da parte dei produttori di conoscenza a beneficio dei produttori di beni e servizi per il mercato. In questa ottica, il Polo di innovazione dovrà diventare un punto di riferimento per imprenditori e imprese con vocazione all’innovazione e alla ricerca, cui il Polo dovrà saper offrire l’opportunità di creare i necessari contatti e i partenariati anche attraverso la mobilità di giovani ricercatori nei laboratori aziendali. Il “Pumas Day” si è aperto con la presentazione da parte del coordinatore dell’Ambito Imprese e Lavoro della Regione Umbria, Luigi Rossetti, del progetto “Med Technopolis”, nell’ambito del Programma transnazionale Med 2007-2013, di cui è partner la Regione Umbria-Servizio per il credito e internazionalizzazione delle imprese. Il progetto, che avrà termine nel maggio 2013, interessa sei regioni del Mediterraneo, con un partenariato composto da 11 soggetti tra pubblici e privati di Italia (per l’Umbria, Regione Umbria e Sviluppumbria), Spagna, Portogallo, Francia e Grecia, e facendo leva su innovazione tecnologica e ricerca favorisce l’integrazione economica e lo sviluppo sostenibile delle aree “di laboratorio”. Inoltre, identifica una nuova generazione di Poli Tecnologici vocati a realizzare un’integrazione virtuosa tra le strutture di interfaccia tecnologico e il tessuto economico e sociale, sfruttando economie di prossimità. La Regione Umbria ha creato la Struttura di interfaccia tecnologica “multipolare”, vero e proprio “hub” del progetto, per amplificare la connessione tra diverse realtà tecnologiche e di innovazione esistenti o in fase di creazione che insistono sul territorio regionale, e sta coinvolgendo i Poli di innovazione. Tra le funzioni di raccordo e sintesi che la struttura assolve, è importante la connessione con il Centro di innovazione economica, sociale e ambientale costituito da Sviluppumbria nell’ambito del progetto, localizzato all’interno del Bic di Terni. La fase conclusiva del progetto riguarderà lo sviluppo e il lancio dei Piani di Azione Regionale, una sorta di “Catalogo dell’offerta”, una mappa delle opportunità di business da offrire sul mercato che agevolerà gli scambi fra le risorse strategiche dei vari territori: persone, idee, soluzioni, sistemi informativi, il “saper fare” specifico, produzione di nuova conoscenza. Il progetto troverà la sintesi conclusiva con la costituzione di un Gruppo europeo di cooperazione territoriale, finalizzato allo sviluppo della rete “Technopolis” nell’area del Mediterraneo.