Lu. Bi.
Mentre Prc chiede ancora sciopero per la crisi della acciaierie di Terni, i vicepresidenti del Parlamento Europeo, Roberta Angelilli e Gianni Pittella, hanno richiesto al ministro per lo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, di vigilare su quanto sta accadendo nella complessa e delicata vendita dell'Ast da parte di Outokumpu. “Abbiamo colto l'occasione della presenza a Bruxelles del Ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato si legge in una nota dei vicepresidenti – per sottolineare la necessità e l'urgenza di un rapido e buon esito della vertenza Acciai Speciali Terni, a quasi un anno dall'apertura della procedura. La risposta di Zanonato sembrerebbe confortante visto che il ministro ha assicurato che il governo ha già chiesto alla Commissione Europea di intervenire per portare a termine la cessione delle acciaierie entro la fine del 2013. “All'appello – continuano nella note i vicepresidenti – il Ministro ha risposto che il Governo ha chiesto con forza alla Commissione Europea di procedere alla vendita entro fine anno, per porre fine alla prolungata e dannosa situazione di incertezza. Resta il rammarico per lo stallo prolungato che occorre superare inquadrando il futuro dell'acciaio in un'ottica di competizione globale. E' paradossale, infatti, accanirsi sul settore siderurgico europeo con regole della concorrenza vecchie di 50 anni e al limite dell'autolesionismo,
mentre è in atto una concorrenza aggressiva e asimmetrica a livello globale, che rischia di compromettere un asset produttivo strategico e di
lasciare senza lavoro migliaia di persone”.
Evidentemente le notizie riguardo la svalutazione del polo siderurgico ternano hanno allertato il mondo della politica che in verità non ha mai dato l'impressione di intervenire con fermezza riguardo la vicenda Ast. Outokumpu ha ottenuto dall'Europa tutto il tempo che ha chiesto per trovare un compratore che sborsasse quanto desiderato, mentre il polo siderurgico perdeva competitività a livello nazionale e internazionale, per la situazione di incertezza riguardo la proprietà.
Intanto il 7 novembre è in programma uno sciopero silenzioso, tipo flashmob, dalla durata di 10' proprio sul marciapiede di Viale Brin, la storica via dello stabilimento ternano, in commemorazione, si fa per dire, del primo anniversario della decorrenza fissata dalla commissione europea antitrust per la vendita delle acciaierie AST di Terni. “Il ‘non sciopero’ – dice Claudio Pace, uno degli organizzatori – è volto a sensibilizzare l’opinione pubblica dell’importanza della siderurgia italiana e del pericolo che una prolungata situazione di stallo o una vendita delle acciaierie di Terni fatta senza un serio piano industriale pluriennale o peggio ancora “a spezzatino” possa dare un duro colpo all’economia della città, alla siderurgia italiana, al futuro delle giovani generazioni che rischiano di vivere in un paese deindustrializzato e soffocato da accordi fiscali ed economici con l’Europa che finiranno solo per penalizzare l’Italia e costringere i nostri giovani a cercare lavoro all’estero”.
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